13 febbraio 2025
Aggiornato 22:30
La guerra degli spot

Super Bowl, la gara delle pubblicità a Chrysler e Taco Bell

Il Super Bowl è l'evento sportivo e televisivo dell'anno, negli Stati Uniti. Per questo, uno spot di 30 secondi durante l'incontro è costato in media, la scorsa notte, 3,8 milioni di dollari

NEW YORK - Il Super Bowl è l'evento sportivo e televisivo dell'anno, negli Stati Uniti. Per questo, uno spot di 30 secondi durante l'incontro è costato in media, la scorsa notte, 3,8 milioni di dollari. Ma la finale del campionato di football americano è indiscutibilmente un evento che le grandi aziende non possono non sfruttare per farsi pubblicità.

Gli esperti e i telespettatori interpellati dal Wall Street Journal hanno premiato quelli di Chrysler e Taco Bell. Il gruppo controllato da Fiat, ancora una volta, ha puntato al cuore degli Stati Uniti, rendendo omaggio ai soldati americani e a chi li aspetta a casa in «Whole Again», un inno al ritorno in patria. Un racconto narrato dalla voce fuori campo di Oprah Winfrey, la regina dei talk show, per promuovere il marchio Jeep. Nello spot di Taco Bell, catena di fast food statunitense, è invece raccontata una 'notte selvaggia' di un gruppo di anziani.

Per i lettori del New York Times, invece, molto toccante è stato lo spot di Budweiser, con protagonisti un cavallo e il suo allenatore; il Clydesdale, cavallo originario della Scozia, è da tempo usato nelle pubblicità della multinazionale della birra. Il più divertente, invece, è stato quello della Volkswagen, che fa parlare un ragazzo del Minnesota con un accento giamaicano, senza rendere lo spot razzista.