18 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Commercio | Contraffazione

Lotta alla contraffazione, Cina patria dei falsi

Cinquantatre milioni di falsi sequestrati nei primi sette mesi del 2012. Seimila responsabili denunciati, 94 affiliati ad organizzazioni criminali dedite al falso arerstati (nel 41 per cento dei casi). E' il bilancio dell'attività delal guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione

ROMA - Cinquantatre milioni di falsi sequestrati nei primi sette mesi del 2012. Seimila responsabili denunciati, 94 affiliati ad organizzazioni criminali dedite al falso arrestati (nel 41 per cento dei casi). E' il bilancio dell'attività delal guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione.
Con oltre 7.300 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione, in media 35 al giorno, la Guardia di Finanza ha tolto dal mercato 28 milioni di «tarocchi», 22 milioni di prodotti pericolosi e 3 milioni di falsi «Made in Italy», sottraendo al giro d'affari dell'economia criminale 2 milioni di euro al giorno.

PROFILATTICI «TAROCCATI» - Tra i casi più recenti si va dalla scoperta di falsi rolex ai profilattici 'taroccati' alle classiche calzature contraffatte. Un canale di smercio di falsi Rolex scoperto a Venezia destinati ai turisti stranieri che affollano la città nei mesi estivi. A Fiumicino, i finanzieri hanno smantellato un'organizzazione che attraverso porti del Nord Europa importava «tarocchi», tra cui occhiali Ray Ban e scarpe Nike ed Adidas.

CINA PATRIA DEI FALSI - Dalla Cina venivano anche 2 milioni di falsi biglietti del treno Leonardo Express scoperti al Porto di Livorno. Stessa provenienza per il milione di giocattoli sequestrati a Trento ed i 100 mila profilattici contraffatti scoperti nel Porto di Gioia Tauro. Da Napoli e Caserta partivano, invece, le false Hogan prodotte in fabbriche clandestine gestiti da soggetti vicini ai gruppi criminali locali. Nel Porto di Palermo sono state sequestrate 9.000 confezioni di detersivo di marca, polvere bianca priva di caratteristiche detergenti. E poi i falsi hi-tech scoperti dai finanzieri di Salò, tablet e smartphone Apple, Htc e Nokia venduti su internet.