18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Decisione a causa del perdurare del clima di tensione

Irisbus, Grupp Dr rinuncia ad acquisizione stabilimento

Cgil: «Situazione Irisbus incandescente, Governo intervenga». Centrella (Ugl): «Solo uniti è possibile salvarla». Uilm: «Su Termini e Irisbus trovare una soluzione che tuteli il lavoro»

ROMA - «A seguito del perdurare del clima di tensione emerso nelle ultime settimane in Valle Ufita, il gruppo Dr ritiene che non sussistano più le condizioni per portare avanti il piano di acquisizione dello stabilimento Irisbus di Flumeri». E' quanto si legge in una nota della Dr.
«Pertanto - prosegue il comunicato - Dr Automobiles Groupe comunica di aver formalizzato il proprio recesso dalle trattative avviate preliminarmente con Iveco Irisbus. Il gruppo Dr si è sempre contraddistinto per aver instaurato con le maestranze proficui rapporti di estrema collaborazione e sinergia. Un elemento che da sempre rappresenta un punto fermo nella strategia dell'azienda e che ha permesso, grazie a un perfetto gioco di squadra, il raggiungimento di importanti traguardi».

Cgil: «Situazione Irisbus incandescente, Governo intervenga» - «La vicenda Irisbus sta diventando sempre più incandescente». E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, in merito agli sviluppi sullo stabilimento Fiat in provincia di Avellino.
«E' utile - prosegue - che la Fiat non sia promotrice di ulteriore conflitto e che il governo nazionale decida al più presto di convocare un incontro a palazzo Chigi per affrontare - conclude Scudiere - i problemi sul futuro dello stabilimento della valle Ufita insieme a quello dei lavoratori».

Centrella (Ugl): «Solo uniti è possibile salvare Irisbus» - «Lavoratori e sindacati devono essere uniti se vogliamo ottenere risposte, più che mai urgenti ora che il gruppo Dr ha deciso di recedere dalle trattative avviate con Fiat per rilevare lo stabilimento Irisbus». Lo ha dichiarato Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, nel corso di un incontro con gli operai in presidio permanente nella fabbrica di Flumeri.
«Abbiamo già sollecitato sia la presidenza del consiglio che il ministero dello Sviluppo economico - ha proseguito - affinché venga fatto tutto il possibile per individuare una soluzione concreta che salvaguardi tutti i posti di lavoro. Le vostre proteste - ha detto agli operai - sono del tutto condivisibili.
Da parte nostra, continueremo come sempre a impegnarci per far sì che, a partire dalla cassa integrazione, possiate avere il massimo del sostegno economico e la piena tutela dei vostri diritti. Ma solo uniti - ha concluso - possiamo farcela».

Uilm: «Su Termini e Irisbus trovare una soluzione che tuteli il lavoro» - Per gli stabilimenti di Termini Imerese e Iribus di Avellino la Uilm sollecita «soluzioni che tutelino tutti i lavoratori coinvolti, compresi gli occupati dell'indotto». E' quanto si legge nel comunicato finale del coordinamento nazionale della Uilm di Fiat Auto e di Fiat Industrial che si è riunito a Roma.
«In particolare - prosegue - per Termini Imerese si mantengono tutte le riserve in attesa di conoscere i dettagli dei piani industriali. Per Irisbus, si ribadisce la richiesta al Governo di finanziare un piano trasporti indispensabile a salvare il settore della produzione degli autobus ed evitare un grave depauperamento industriale anche in vista della inevitabile esigenza di rinnovare il parco dei mezzi pubblici nei prossimi anni».
In apertura del documento i metalmeccanici della Uilm avevano ribadito l'importanza di tutti gli altri stabilimenti sul territorio nazionale: «Sul piano Fabbrica Italia, si esprime soddisfazione per l'avvio della produzione della Panda a Pomigliano, nonostante alcuni rallentamenti, e per la conferma del progetto di rilancio di Grugliasco. Si esprime, invece, profonda preoccupazione per le perduranti incertezze sullo stabilimento di Mirafiori, benché sullo stesso sia stato firmato un accordo meno di un anno fa. Inoltre si auspica l'avvio del confronto anche sulle allocazioni produttive e sugli investimenti per gli stabilimenti di Cassino e di Melfi».