27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
2 settembre 2011, nel veronese arriva

«La carica dei 101...vignaioli adottivi» di Garganega

L'iniziativa lanciata la scorsa primavera dalla Strada del vino Soave consente di «adottare» 50 viti di Garganega al costo di 100 euro alll'anno e ha raccolto finora 101 adesioni in tutta Italia

VERONA - Sono centouno, provengono da tutta Italia - Trentino-Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Puglia, Liguria, Lazio, Sicilia, Veneto -, esercitano le professioni più varie ma tutti sono accomunati dalla passione per un territorio e il buon vino bianco. Sono i «vignaioli adottivi» che a tutt'oggi hanno aderito al progetto «Adotta una Garganega», lanciato la scorsa primavera dalla Strada del vino Soave per valorizzare il territorio nel suo complesso, un «giardino vitato» di 6mila e 600 ettari dedicato alla produzione della Doc Soave. Tutti i «vigneron a distanza» si sono dati appuntamento per la sera di venerdì 2 settembre 2011 allo Sporting Club San Felice di Illasi (Vr), per conoscersi e per festeggiare insieme a tavola l'inizio della vendemmia «nei loro vigneti».

Tra le motivazioni dei vignaioli adottivi, la tragedia delle alluvioni. Oltre all'amore per un territorio ricco di bellezze naturalistiche e testimonianze culturali, a spingere diversi «vignaioli a distanza» ad adottare le viti di Garganega è stato anche il desiderio di aiutare gili abitanti del Soavese, colpiti in meno di un anno da tre alluvioni, la più grave a novembre 2010. Come ad esempio Massimo Scanarini, neurochirurgo e psichiatra all'Università di Padova, che insieme alla moglie Manuela Bellodi, insegnante e scrittrice, ha adottato 300 viti di Garganega. «Amiamo il Soavese e il Soave è sempre stato il nostro vino bianco preferito – racconta Scanarini – ma sono nato in un paese lungo il Po e ricordo bene il disagio e il dolore provocato tra la gente dall'alluvione del '51, e per questo io e mia moglie abbiamo voluto dare un piccolo contributo ai Soavesi che hanno saputo reagire in modo così immediato e concreto alle recenti alluvioni».

Alla scoperta delle Terre del Soave. Alla cena di inizio raccolta della Garganega del 2 settembre, i «vignaioli adottivi» potranno gustare le specialità della zona, dalla sopressa veronese al risotto al Soave e Monte Veronese Dop allo «sgroppino» con Grappa Recioto di Soave, oltre naturalmente i vini Soave forniti dalle aziende socie della Strada che hanno reso «adottabili» i loro vigneti: Balestri Valda di Soave, Cantina di Soave (Borgo Rocca Sveva), Ca' Rugate di Montecchia di Crosara, Coffele di Soave, Collis Veneto Wine Group di Monteforte d'Alpone, Corte Moschina di Roncà, El Vegro di Monteforte d'Alpone, I Stefanini di Monteforte d'Alpone, Sandro De Bruno di Montecchia di Crosara, T.E.S.S.A.R.I. di Monteforte d'Alpone, Vicentini di Colognola ai Colli. Tutte aziende che apriranno volentieri le porte ai «vignaioli adottivi» per mostrare loro l’ambiente naturale in cui viene prodotto il vino. Dulcis in fundo, i «vigneron a distanza» potranno partecipare l'indomani a Soave Versus, prestigiosa kermesse enogastronomica che si tiene dal 3 al 5 settembre 2011 nel chiostro del Palazzo del Capitano di Soave.

Un «patto d'adozione» sempre valido. Chi volesse può sempre aderire al progetto «Adotta una Garganega», che dà la possibilità di «adottare» un minimo di 50 viti di Garganega al costo di 100 euro all'anno. In cambio, il «vignaiolo adottivo» avrà diritto a ricevere 12 bottiglie di Soave Doc all'anno, bottiglie che, a richiesta, potranno essere personalizzate nell'etichetta e potranno essere ritirate direttamente dal produttore per scoprire dal vivo la bellezza delle Terre del Soave. Per aderire all'iniziativa, basta contattare la Strada del vino Soave, www.stradadelvinosoave.com