26 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Camera di Commercio

Ferrara, prosegue la lotta alla contraffazione e all’abusivismo commerciale

Contributi alle imprese per l’adozione di tecnologie studiate per impedire la falsificazione dei prodotti e una borsa di studio a chi dedicherà la tesi a questo problema

FERRARA - I numeri: un mercato del falso che nel nostro Paese arriva a 7 miliardi di euro, 130mila posti di lavoro non creati, mancanza di entrate fiscali per 5 miliardi. È l'impatto della contraffazione e dell’abusivismo commerciale sull'economia italiana. Una realtà che va combattuta e su cui la Camera di Commercio di Ferrara è in prima linea, come dimostrano le misure di contrasto varate dalla Giunta camerale. Una strategia di lotta, quella promossa dall’Ente di Largo Castello, che coinvolge tutti i soggetti interessati: Prefettura, forze dell'ordine, amministrazioni locali, associazioni di categoria e famiglie. E che consolida una serie di strumenti operativi, tra i quali il call center dedicato (800913731) e l’email (antiabusivismo@fe.camcom.it) al servizio di consumatori e imprese.

«Vogliamo sottolineare la gravità del fenomeno. Sulla scia del nostro impegno per la legalità - ha affermato il presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati - intendiamo proseguire nella lotta alla contraffazione e all’abusivismo commerciale puntando prioritariamente su un nuovo atteggiamento culturale. La produzione e la vendita di merce contraffatta – ha aggiunto Roncarati - compromettono la possibilità di competere delle imprese, in particolar modo delle piccole e medie, ed arrecano pregiudizio a tutti coloro che operano nel rispetto delle leggi. E con l’avvento della bella stagione nelle nostre città si rivedono, più numerosi, i venditori di strada, nella stragrande maggioranza abusivi, in buona parte clandestini che tentano, per questa via, di sbarcare il lunario. Altrettanto sta già accadendo sulle spiagge, a conferma della dimensione di una problematica che non accenna ad esaurirsi. Ciò che preoccupa – ha concluso il presidente - è l’indifferenza di molti cittadini che tollerano (a volte per un malinteso senso di solidarietà) o, peggio, alimentano l’illecito giro d’affari acquistandone i prodotti. Ecco allora che non è (solo) la repressione la via giusta: occorre pensare ad una serie di iniziative integrate e, soprattutto, ad un salto culturale: tutti devono sapere che questa battaglia la si vince soltanto facendo ricorso alla «cultura» della legalità».

Tra le attività (già in corso) volute dalla Camera di Commercio, una vasta campagna di sensibilizzazione, attraverso la realizzazione di totem e vetrofanie e l’affissione di manifesti in appositi spazi visibili al pubblico (centri commerciali, principali vie di accesso alla città, autobus urbani ed extraurbani diretti ai Lidi di Comacchio, uffici di informazione turistica della Provincia, Comuni, esercizi commerciali, alberghi e ristoranti, Bagni e campeggi); il monitoraggio trimestrale - nell’ambito dell’Osservatorio dell’economia – dell’andamento del fenomeno in provincia di Ferrara; la realizzazione, in collaborazione con la Direzione scolastica provinciale, di programmi congiunti di educazione civica nelle scuole; la effettuazione di comunicazioni mirate ai cittadini, ai turisti ed agli organi di informazione sulle azioni intraprese; la concessione, in collaborazione con le associazioni di categoria, di contributi alle imprese per l’adozione di tecnologie, o combinazioni di tecnologie, studiate per impedire la contraffazione dei prodotti. Previsti anche una borsa di studio a chi dedicherà la tesi a questo problema e un marchio di Qualità – a garanzia del consumatore – per le imprese che si impegnino ad accertare la legittima provenienza dei prodotti commercializzati, rifiutandosi di immettere sul mercato beni contraffatti.