18 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Emergenza Corno d'Africa

I miliziani Shabab imprigionano chi fugge dalla carestia

In un campo a 40 chilometri da Mogadiscio. Sono milioni i somali minacciati da carestia e siccità, di cui la maggioranza sono bambini

ROMA - I miliziani islamici al Shabab bloccano i somali in fuga da carestia e siccità e li imprigionano in un campo allestito a 40 chilometri da Mogadiscio. Stando alle testimonianze raccolte dal New York Times, sono migliaia le persone detenute oggi in questo campo, a cui viene garantito solo una manciata di cibo.

Sono milioni i somali minacciati da carestia e siccità, di cui la maggioranza sono bambini. Se non possono cercare aiuto nei vicini Kenya ed Etiopia, oggi hanno solo due possibilità per sfuggire alla morte per fame: raggiungere Mogadiscio e chiedere l'intervento di un «governo debole e diviso», oppure rimanere nelle zone controllate dagli Shabab, nel centro e nel sud del paese, da dove però sono state bandite gran parte delle organizzazioni umanitarie.

Stando a quanto appreso dal Nyt, gli Shabab stanno però bloccando i corsi dei fiumi per rubare l'acqua ai villaggi più poveri e convogliarla nelle aziende agricole che pagano le tasse e minacciano di morte chiunque voglia lasciare le loro zone per cercare aiuto nei campi profughi di Etiopia e Kenya o nelle zone controllate dal governo di Mogadiscio. L'unico modo per fuggire, ha raccontato chi ce l'ha fatta, è andare via di notte ed evitare le strade principali.

Un portavoce degli Shabab, Sheik Yoonis, ha definito «un'esagerazione» la dichiarazione Onu di stato di carestia per due regioni del sud del Paese e ha negato che le persone vengano imprigionate nel campo. In un'email inviata al Nyt, ha sottolineato che i somali si rifugiano lì attratti da «questo senso di serenità e sicurezza».