26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Fotovoltaico

Lombardo: modificare bando nazionale 4° conto energia

«La Sicilia, universalmente riconosciuta come la regione italiana del sole, sta per essere penalizzata, dal governo nazionale»

PALERMO - «La Sicilia, universalmente riconosciuta come la regione italiana del sole, sta per essere penalizzata, dal governo nazionale, oltre che in tutti i settori già noti, anche in quello dell'energia solare».
Lo denuncia il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, apprendendo della graduatoria del quarto Conto Energia con la quale il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che opera per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, ha, di fatto, tagliato fuori la Sicilia dagli incentivi destinati al fotovoltaico. La graduatoria prevede, infatti, che alla Puglia venga riconosciuta una potenza incentivata del 60% mentre alla Sicilia solo dell'8%.
Ciò avviene a fronte di una diversa regolamentazione del settore. In Puglia e', infatti, sufficiente la presentazione di una dichiarazione di inizio attività (DIA) per qualsiasi impianto fotovoltaico, di qualsiasi tipo e potenza. In Sicilia, al contrario, esiste una regolamentazione che tiene conto delle tipologie di impianti, delle potenze prodotte, dell'impatto ambientale e di diversi altri fattori.

«Una simile scelta - sottolinea Lombardo - disegna uno scenario nel quale si incentiva una imprenditoria incontrollata e si penalizza chi ricorre alle energie rinnovabili, ed in particolare al fotovoltaico, tutelando il territorio, garantendo la trasparenza e promuovendo lo sviluppo dell'imprenditoria sana».
Il nuovo decreto ministeriale introduce ulteriori adempimenti oltre quelli già previsti, come l'iscrizione al «Registro dei Grandi Impianti» da effettuarsi entro termini troppo rigidi, che di fatto vanificano il regime di aiuti soprattutto per i progetti già avviati o in fase avanzata. Già il precedente decreto era stato oggetto di numerosi ricorsi al Tar, che aveva individuato vari profili di incostituzionalità.
«La Sicilia non potrà tollerare questa ulteriore penalizzazione. La revisione del bando, annunciata dal GSE, che ha così evidenziato l'esigenza di correzioni, deve essere l'occasione - prosegue Lombardo - per ripensare ai criteri che sono alla base di questo provvedimento. Alla luce del definitivo abbandono del nucleare sancito dal recente referendum, chiediamo al Ministero di intervenire per rivedere i criteri utilizzati, incrementare le risorse per l'incentivazione alle energie alternative, semplificare gli strumenti rinunciando al «Registro dei Grandi Impianti» e consentire lo scorrimento della graduatoria ed il reimpiego delle risorse liberate in caso di cancellazione.
In assenza di risposte concrete e di adeguate rettifiche, ci vedremo costretti a sollevare anche noi la questione di incostituzionalità del decreto ministeriale del 3 marzo».