28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Sarà un fuoco di paglia?

Orari negozi deregolamentati. Perchè solo nelle località turistiche?

ADUC: «E' lo specchio degli intenti deregolamentatori e liberalizzatori di chi ci governa, praticamente vicini allo zero»

FIRENZE - La manovra finanziaria, in tema di libertà economica e di consumo ha un piccolo tassello in più: nelle località turistiche e di interesse artistico gli orari dei negozi saranno deregolamentati. Un di più rispetto a quanto già avviene oggi, ma con regolamentazioni stabilite ad hoc da amministrazioni regionali e comunali.

Un tassello piccolo e timido che, a nostro avviso, è lo specchio degli intenti deregolamentatori e liberalizzatori di chi ci governa, praticamente vicini allo zero. Uno zuccherino che, ovviamente, è meglio di «un dito in un occhio», ma su cui non riusciamo a cogliere un filone conseguenziali di ulteriori passi. Perché solo turismo e arte sono considerati motivi per facilitare offerta e domanda commerciale? Forse che le città e località a prevalente interesse lavorativo, per esempio, non hanno esigenze del genere? Perché chi vive in queste città deve continuare ad addossarsi il carico di una mancanza di servizio in orari comodi, che gli consentano di fare le proprie spese con calma e senza la costante scure dell'orario di chiusura dell'esercizio?

Perché, come vorrebbero le organizzazioni dei commercianti, il consumatore deve essere costretto a fare la spese al negozio più vicino («altrimenti chiudono») e spesso comprare cose diverse da quelle per lui necessarie e soprattutto a prezzi e offerte diverse?
Probabilmente perché le politiche economiche in Italia vengono ancora fatte solo per chi offre e/o lavora e non per chi consuma o fruisce di un servizio.
Comunque, siccome non abbiamo fiducia in chi, come l'attuale governo e maggioranza, sta rendendo il nostro sistema economico meno libero e più costoso, non escludiamo che anche questo zuccherino, viste le voci che si sono levate in discordanza anche nel medesimo governo, sia stato solo un fuoco di paglia.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc