Crack Cirio: la sentenza a favore dei risparmiatori
Soddisfazione per Confconsumatori: «Comunicheremo le modalità per avere i risarcimenti. Ma occorre continuare a vigilare»
MILANO - Confconsumatori esprime grande soddisfazione per l’esito del processo Cirio, celebratosi avanti il Tribunale di Roma. Il 4 luglio i Giudici della prima sezione penale hanno emesso l’importante sentenza con la quale è stata affermata la responsabilità penale di amministratori e dirigenti del colosso agroalimentare, nonché del gruppo bancario Unicredit, per operazioni al tempo poste in essere da Banca di Roma.
«Confconsumatori, - afferma l’avvocato Luca Baj di Confconsumatori Milano - ha rappresentato nel processo decine di risparmiatori costituitisi pare civile, e ora può finalmente vedere confermata la tesi accusatoria secondo la quale il gruppo Cirio aveva realizzato operazioni spregiudicate, determinando un pauroso indebitamento che ‘a cascata’ ha interessato i piccoli risparmiatori». Questi ultimi, inconsapevoli della reale situazione economica e in alcuni casi dell’identità dell’effettivo soggetto emittente, avevano acquistato obbligazioni destinate solo ad investitori istituzionali.
Sebbene in quel momento l'indebitamento complessivo del Gruppo Cirio fosse rimasto stabile, si era trasferito il rischio di insolvenza dagli istituti bancari agli obbligazionisti.
Ai risparmiatori è stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva, pari al 5% dell’importo dell’investimento, a carico degli imputati. Chi non ha aderito alla transazione proposta da Unicredit, ha diritto a ricevere il 5% sia da Unicredit che dagli altri imputati. Chi ha aderito alla transazione Unicredit, oltre alla somma già ricevuta grazie all'accordo transattivo, potrà richiedere un ulteriore 5% agli altri imputati. In entrambi i casi, quando verrà depositata la sentenza, (termine indicato 90 giorni) Confconsumatori comunicherà le modalità per recuperare questi ulteriori importi.
«Confconsumatori, che da anni assiste i propri iscritti nei processi penali e nelle cause civili relativi ai crack finanziari – afferma Francesca Arnaboldi, Presidente di Confconsumatori Lombardia - ritiene però che l’accertamento delle responsabilità in ordine a questi fenomeni debba proseguire».
La sentenza di lunedì ha in qualche modo confermato di come il comparto produttivo italiano sia stato caratterizzato da forti interferenze del sistema bancario.
Ora occorrerà verificare il perché i meccanismi di controllo delle Autorità si siano dimostrati del tutto inefficaci, rendendo così possibile il verificarsi di questi crack finanziari che hanno interessato decine di migliaia di piccoli risparmiatori.