26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Automotive Dealer Day

Volvo la più virtuosa e Ford la più desiderata per i concessionari italiani

Lo rivela l’indagine DealerSTAT presentata in anteprima a Veronafiere da Quintegia all’Automotive Dealer Day, effettuata sul 40% dei concessionari del Paese

VERONA - Volvo, poi Lexus e Ford. E' questo il podio nella classifica delle case automobilistiche più virtuose secondo il giudizio dei concessionari italiani. Ford, in testa per 3 anni di fila, rimane comunque il marchio più desiderato dai dealer. Lo rivela l’indagine DealerSTAT presentata in anteprima a Veronafiere da Quintegia all’Automotive Dealer Day, effettuata sul 40% (1.380 questionari) dei concessionari del Paese.

Il giudizio complessivo sul grado di soddisfazione dei dealer rispetto ai 36 marchi presenti in Italia risulta «sotto la sufficienza» (2,92 in una scala di giudizio da 1 a 5), dato stabile anche rispetto al 2010. «Un esito questo – ha detto il presidente di Quintegia Leonardo Buzzavo - che conferma la necessità emersa da tutti gli operatori del settore di operare una riflessione attenta per migliorare il rapporto tra case automobilistiche e concessionari».

Secondo la valutazione dei dealer, i primi cinque top brand di quest’anno sono Volvo (che balza dal 5° al 1° posto con 3,64 punti), Lexus (dal 7° al 2°), Ford (dal 1° al 3°), seguiti da Nissan e Mini. Nei primi dieci posti presenti pochi marchi generalisti e alcuni premium, tra i quali i brand del gruppo Bmw. Mancano invece, nella top 20, i marchi italiani.
Le cose cambiano se si considera il «mandato» preferito dai concessionari italiani. La casa più ambita dai dealer rimane Ford, seguita da Volkswagen, Audi, Nissan e Bmw. Nonostante le difficoltà del settore, che rappresenta il 6% del Pil nazionale con quasi 200mila addetti, il sondaggio 2011 si distingue per una minor percentuale di dealer in difficoltà che 'uscirebbero dal business dell’auto'. Quest’anno il dato si ferma al 21% mentre due anni fa era al 35%, a dimostrazione che c’è una rinnovata fiducia nella crescita del comparto.

Le criticità più marcate arrivano dalle politiche di remunerazione: ‘struttura dei margini’ (2,15), ‘programma dell’usato’ (2,35 punti); sotto la media anche le voci ‘redditività e valore del mandato’ (2,66) e ‘flessibilità e ridefinizione degli obiettivi’ (2,56). Bene invece la ‘disponibilità di prodotto’ (3,47) e le iniziative sul tema dell’ambiente e dell’ecologia (3,28), grazie soprattutto ai giudizi su Lexus, Renault e Toyota.