24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Artigianato

Il mobile veronese riparte dal restauro

Dodici aziende artigiane al salone internazionale di Ferrara con la Camera di Commercio di Verona

VERONA - Il mobile veronese riparte dal restauro: una nicchia di mercato che potrebbe dare nuove opportunità di sbocco ad un settore che ancora boccheggia, nonostante, la lieve ripresa dell'export del 5,7%. Continua, infatti, la riorganizzazione del distretto scaligero che nel 2010 ha perso altre 82 imprese.
Gli artigiani veronesi del mobile, impegnati nel progetto di restauro della Cantoria settecentesca della veneziana Scuola Grande di San Rocco esporranno i risultati del loro lavoro al Salone dell'arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali, grazie al contributo della Camera di Commercio di Verona. Un appuntamento internazionale per gli esperti, i ricercatori e gli studiosi del settore che si terrà la prossima settimana a Ferrara, dal 30 marzo al 2 aprile.
Grazie all'ente scaligero e con il supporto delle associazioni di categoria, dodici aziende imprese veronesi rappresentative della migliore tradizione restauratrice locale, esporranno i propri lavori più significativi.

«Nel distretto scaligero si concentrano preziose abilità e competenze - afferma il presidente della Camera di Commercio, Alessandro Bianchi - che vanno valorizzate e non debbono andare perse. Il progetto della Cantoria è stato il primo passo, ora promuoviamo questa collettiva degli artigiani-restauratori del distretto del Mobile della Provincia di Verona»
Il progetto di restauro della Scuola Grande, tuttora in corso è portato avanti dalla centenaria Scuola di disegno ed arti applicate Appio Spagnolo di Cerea, che esporrà le proprie proposte formative nello stand allestito dalla Camera di Commercio scaligera. Uno spazio di cento metri quadrati suddivisi in due sezioni: una parte sarà dedicata al progetto di Restauro dell'Antica Cantoria della Scuola Grande di S. Rocco a Venezia, significativo progetto di restauro affidato agli artigiani della Scuola Appio Spagnolo di Cerea; un secondo spazio è invece riservato alla collettiva camerale veronese. L'esposizione, fortemente voluta e sostenuta dalle categorie artigiane del mobile, mira ad evidenziare le abilità manuali degli artigiani veronesi al di là della classica riproduzione del Mobile in stile, per promuovere una rivalutazione dell'intero comparto, volgendo lo sguardo alle origini. E' assodato, infatti, che prima di essere riproduttori di mobili, gli artigiani veronesi siano stati abili restauratori di pezzi unici che le dimore veneziane in terraferma ospitavano.

Rivolgere lo sguardo alle origini, al periodo in cui l'identità dei questi artigiani era commisurata alla capacità di confrontarsi con canoni e stilemi consolidati, significa intraprendere un percorso alla ricerca di un'identità perduta.
In tal senso, questo raggruppamento di artigiani rappresenta una notevole eccezione; questa occasione permetterà loro di comunicare, finalmente, anche la capacità di aggiudicarsi complesse commesse; è, probabilmente, il fenomeno più promettente nei termini della ricaduta culturale ed economica per l'intero Distretto.