25 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Sicurezza

16 marzo: ora zero per la Vigilanza privata italiana

FederSicurezza Confcommercio, la Federazione del settore della vigilanza e sicurezza privata sottolinea l'importanza dell'entrata in vigore del decreto ministeriale sulla cosiddetta «capacità tecnica» degli istituti di vigilanza privata

ROMA - Il 16 marzo entra in vigore il decreto ministeriale (G.U. 36 del 14.2.2011) sulla cosiddetta «capacità tecnica» degli istituti di vigilanza privata, che ridisegna completamente il comparto. FederSicurezza, la Federazione del settore della vigilanza e sicurezza privata aderente a Confcommercio Imprese per l'Italia, sta pianificando interventi formativi a largo spettro per assistere e supportare gli istituti aderenti nel complesso percorso di verifica dei parametri ed adeguamento aziendale dei requisiti richiesti dal decreto.

La Federazione, che associa AssVigilanza, Univ, Anssat, Anisi ed Anivp, rappresenta circa il 70% degli Istituti di Vigilanza e del Trasporto Valori che operano nel mercato nazionale, oltre l’85% delle aziende italiane della radiolocalizzazione satellitare ed una ampia quota di imprese di servizi integrati, per un totale complessivo di circa 500 realtà aziendali - costituite per oltre il 70% da Istituti di Vigilanza Privata - che occupano oltre 40.000 addetti (di cui il 70% circa attivi nella Vigilanza), con un fatturato annuo stimabile in più di due miliardi di euro.

Il DM sulla «Capacità Tecnica degli Istituti di Vigilanza» è il primo dei decreti attuativi del Dpr 153/2008 che ha impostato l'architettura della riforma della sicurezza privata italiana.
Ne seguiranno altri, compreso quello sulla formazione delle guardie.
Il testo definisce i requisiti minimi che le aziende devono possedere per poter operare sul mercato, in base all'individuazione del tipo di attività che intendono svolgere, all'estensione territoriale che vogliono coprire e al livello di servizi che intendono offrire. I requisiti qualitativi riguardano la capacità economico-finanziaria, le tecnologie utilizzate, le caratteristiche del progetto organizzativo e gestionale, la professionalità delle figure chiave, eccetera. La novità principale introdotta è la caduta del limite provinciale delle licenze, che ora possono avere dimensione nazionale. Gli Istituti di vigilanza attivi hanno tempo 18 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto per mettersi in regola con i nuovi requisiti. Dalla lettura del provvedimento emerge il forte impegno del Ministero dell'Interno a guidare il settore della Vigilanza Privata in Italia verso standard qualitativi elevati, volontà condivisa pienamente da FederSicurezza che ha partecipato attivamente ai lavori preparatori come membro ufficiale della Commissione Consultiva presso il Ministero stesso.