Quote latte, la proroga uno schiaffo agli allevatori onesti
La Cia ribadisce tutta la sua netta contrarietà. Per il “bonus gasolio”, indispensabile per il futuro di migliaia di serre, non ci sono soldi, mentre per chi non è stato alle regole si corre immediatamente ai ripari
ROMA - Uno schiaffo agli allevatori onesti, un premio ai furbetti, a quelli che non hanno rispettato le regole. Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta la nuova probabile proroga, dopo quella del 31 dicembre scorso, del pagamento della rata della multa relativa alle quote latte che si appresta ad essere inserita nel Milleproroghe in discussione al Senato.
E’ veramente assurdo. Già abbiamo assistito con la legge di stabilità -afferma la Cia- ad un «colpo di mano». Non possiamo tollerare che ciò avvenga di nuovo. Sarebbe un insulto a tutti quelli, e sono tanti, che sono stati alle regole. C’è una legge dello Stato che va rispettata. Per questo ribadiamo la nostra ferma contrarietà.
E’ incredibile e immorale che si trovino risorse per i furbi del latte, mentre per l’agricoltura -ribadisce la Cia- continua ad esserci il disinteresse più totale. Per un problema, ad esempio, come quello del gasolio, i cui costi stanno mettendo in ginocchio migliaia di imprese, non si riesce ormai da più di un anno e mezzo a trovare i finanziamenti per ripristinare un’ agevolazione che è divenuta essenziale.
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