Fondi Ue. Nove associazioni su criteri e priorità di spesa
Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confapi, Cna, Lega delle Cooperative, Legambiente e associazione Le Onde
PALERMO - Le nove associazioni che prendono parte ai lavori del comitato di sorveglianza della Regione per i fondi Ue 2007-2013 (Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confapi, Cna, Lega delle Cooperative, Legambiente e associazione Le Onde), a conclusione della mattinata di lavori, hanno diramato una nota in cinque punti che richiama le «carenze» nella gestione delle risorse, denunciate stamani dai commissari Ue; chiede una «inversione di rotta» perché le risorse Ue non siano destinate lontano dall'Isola; sollecita la ripresa del «confronto politico» sulle direttrici della spesa. Invoca lo stop alla logica della «frantumazione clientelare» dei flussi di spesa. E rivendica criteri di «trasparenza» nella gestione, per «poche priorità».
Ecco il testo integrale del documento firmato dalle associazioni che prendono parte al comitato di sorveglianza in rappresentanza del mondo del lavoro, della grande e piccola impresa, dell'artigianato, delle coop, di ambientalismo ed economia no profit:
I rappresentanti del partenariato economico-sociale che seguono i lavori del Comitato di Sorveglianza del P.O. FESR 2007/2013 (Fondi comunitari 2007/2013), rilevano che:
* i rappresentanti della Commissione U.E. che hanno seguito i lavori hanno pesantemente e ripetutamente evidenziato alcune tra le più rilevanti carenze della spesa su cui, da tempo, insistono le critiche delle forze economico-sociali della Regione Siciliana, a partire dai gravissimi ritardi con cui procede la spesa dei Fondi Europei, per non parlare della qualità e della strutturalità degli effetti della spesa, e perfino della indisponibilità dell'U.E. a cofinanziare progetti e piani gestiti da autorità amministrative straordinarie;
* la gestione della spesa continua a essere condotta dall'Amministrazione e dal Governo Regionale, in assenza di un confronto politico sulle scelte da compiere a monte delle decisioni tecniche;
* la persistente frantumazione della spesa programmata in una quantità rilevante di misure, malgrado le pesanti critiche sostenute da tempo da tutte le forze sociali, conferma la scelta di concepire i fondi straordinari per lo sviluppo di provenienza comunitaria come invece un elemento finanziario da piegare alle esigenze clientelari che tradizionalmente caratterizzano la spesa ordinaria;
* occorre una immediata inversione di rotta del Governo Regionale che serva a riportare ai criteri di trasparenza, partecipazione ed efficacia la gestione dei fondi comunitari individuando le vere priorità e le poche grandi questioni centrali per lo sviluppo economico su cui concentrare una parte rilevante della spesa programmata, che includa una vera politica industriale, in modo da perseguire l'obiettivo di realizzare alti traguardi di crescita realmente sostenibile;
* i ritardi accumulati mettono in discussione il futuro della politica di coesione con il rischio di fornire argomenti forti a quanti hanno interesse a dirottare altrove gli investimenti futuri.
Firmato: Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confapi, Cna, Lega Cooperative, Legambiente, associazione Le Onde
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