19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Progetto Confagricoltura

«Futuro fertile»: incontri di approfondimento a Roma e Napoli

Vecchioni: «La semplificazione priorità per l’agricoltura ammalata di burocrazia»

ROMA - Proseguono gli appuntamenti regionali di Confagricoltura per illustrare il suo disegno organico di riforma normativa del settore agricolo. Oggi si sono tenuti due incontri, la mattina a Roma e il pomeriggio a Napoli. La proposta legislativa del progetto «Futuro Fertile» (un pacchetto di 61 interventi) è stata illustrata ai dirigenti laziali e campani di Confagricoltura dal presidente nazionale Federico Vecchioni e dal direttore generale Vito Bianco.

In particolare, si sono approfonditi gli aspetti più attinenti alla semplificazione.

Praticamente la metà delle proposte di «Futuro Fertile» mirano specificamente a semplificare gli adempimenti burocratici in molti ambiti: lavoro, ambiente, energia da fonti rinnovabili, sicurezza alimentare, settori produttivi, aiuti comunitari, conferenza di servizi, fisco e disposizioni orizzontali.

«La semplificazione resta una priorità per le imprese agricole - ha ricordato il presidente di Confagricoltura -. La gran parte delle nostre proposte di riforma sono dirette proprio ad alleggerire il carico burocratico, che abbiamo quantificato in due giorni di lavoro a settimana, oltre 100 giornate in un anno, che all’agricoltore vengono sottratte all’attività imprenditoriale vera e propria».

Vecchioni ha così proseguito: «Siamo imprenditori attenti, vogliamo liberare tempo prezioso da dedicare all’attività d’impresa, occupandoci di competitività e non di burocrazia. Responsabilmente abbiamo formulato proposte a costo zero, o con oneri per lo Stato estremamente contenuti».

Nell’ottica di semplificare le procedure sul fronte del lavoro dipendente, Confagricoltura propone tra l’altro di consentire l’assunzione congiunta di lavoratori da parte di imprese che fanno capo allo stesso gruppo o sono riconducibili ad uno stesso proprietario; semplificare gli adempimenti amministrativi a carico dei datori di lavoro agricolo che assumono operai con rapporti di lavoro a tempo determinato, attraverso l’introduzione (in luogo di distinte comunicazioni di assunzione per ciascun lavoratore) di una «comunicazione d’assunzione plurima» che consenta di effettuare un’unica comunicazione di assunzione di più lavoratori, indicando solo i dati strettamente necessari; introdurre meccanismi di snellimento e accelerazione delle procedure per le autorizzazioni al lavoro di cittadini extracomunitari stagionali che sono stati già autorizzati negli anni precedenti e che vengono reimpiegati nelle stesse aziende.

Un tema che interessa molto i giovani agricoltori, è quello dei procedimenti autorizzativi necessari per l’esercizio dell’attività di impresa: «Vanno assicurati tempi certi per la durata delle procedure di avviamento - ha ribadito Federico Vecchioni -. Si applichi l’istituto del silenzio assenso che è uno strumento idoneo al raggiungimento della stabilità dei tempi di approvazione: attendere 90 giorni per la risposta è eccessivo, si riducano a 60 giorni i tempi di risposta. L’inefficienza gestionale e burocratica dello Stato non può penalizzare le imprese agricole e tarpare le ali ai giovani che intendono dedicarsi a questa attività».