Formazione e lavoro ad ArTò 2010
Gli artigiani si mettono in mostra, i giovani imparano l'arte al terzo Salone delle eccellenze artigiane
TORINO – ArTò, il Salone delle eccellenze artigiane – www.ar-to.it - si presenta al Lingotto Fiere di Torino dal 5 all’8 novembre con un programma espositivo rinnovato e originale e un’attenzione particolare alle nuove generazioni, a cui la rassegna dedica spazio e iniziative speciali, in un’ottica di avvicinamento all’artigianato e di opportunità professionali.
Unico salone italiano dedicato esclusivamente agli artigiani, ArTò è nato in stretta sintonia con la politica regionale e camerale di settore e punta ad identificarsi con la vetrina del mestiere, dell’arte e della tecnica del lavoro ben fatto, coinvolgendo unicamente le aziende iscritte all’Albo Artigiani e ponendo particolare attenzione a quelle imprese che si distinguono nell’innovazione, nella ricerca e nel design.
SPAZIO FORMAZIONE/LAVORO: ORIENTAMENTO ED ESPERIENZA PER I GIOVANI
ArTò si propone di offrire prospettive sui reali percorsi di realizzazione professionale. In collaborazione con Scuole Tecniche San Carlo di Torino, uno Spazio Formazione/Lavoro all’interno del Salone mostra i mestieri artigiani più ricercati: cosa significa e come si fa a diventare sarti, idraulici, falegnami ma anche artigiani del cinema, teatro, restauratori, tipografi.
La Scuola Orafi Ghirardi di Torino, l’Officina Solidale Contaminazioni e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, realtà pulsanti del progetto WORK NO WORK. Lavoro, ingegno, forse… arte!, mettono in rete, per la prima volta, innovazione tecnologica, formazione di alto livello e produzione, secondo un ideale economico sostenibile e solidale – in quanto coinvolge lavoratori svantaggiati, valorizzandone le abilità residue – compiendo un passo importante verso la nascita di un vero e proprio Distretto delle Arti Applicate Made in Italy, non per caso, a Torino.
LABORATORI E READING PER LE SCUOLE
All’interno del Salone sono in programma attività rivolte a bambini e ragazzi con una serie di Laboratori per le scuole ispirati al Carattere Artigiano: ognuno di essi disegna un avvicinamento progressivo a una specifica lavorazione artigianale. L’idea è quella di attingere dalla viva voce del maestro e dalla sua manualità l’itinerario creativo che lo porta a realizzare il manufatto che più lo rispecchia e lo caratterizza: scrittura, vetro, humor sono alcune delle materie prime protagoniste delle lezioni proposte nello Spazio Con le mani. Nello stesso spazio, ad accesso libero per il pubblico, vengono proposti i reading Con le mani® che narrano l’artigianato attraverso la voce degli scrittori. Sono momenti di spettacolo che hanno al centro il racconto dell’attività produttiva, delle azioni che ogni artigiano compie per costruire il proprio oggetto e che ci mostrano – proprio lì, in scena, direttamente - quel saper fare.
IL TEATRO REGIO RACCONTA I MESTIERI DIETRO LE QUINTE
Il Teatro Regio è presente ad Artò 2010 con le proprie scenografie e alcuni reparti artigianali a testimonianza dei numerosi settori artigiani altamente specializzati che costantemente operano dietro le quinte: un esempio concreto per i giovani che stanno cercando la loro ispirazione per il lavoro. La manifestazione rappresenta per la Fondazione Teatro Regio di Torino l’opportunità di illustrare al pubblico come «dietro le quinte» viene «composta» una scena. I reparti specializzati mostreranno le singole operazioni: le lavorazioni pittoriche e di falegnameria per le scenografie, seguite da Claudia Boasso, il lavoro di sartoria per la confezione dei costumi, gestito da Laura Viglione, lo studio e il montaggio delle luci diretto da Andrea Anfossi e la realizzazione della piccola attrezzeria, nonché il montaggio di tutti gli elementi, seguito da Tony Martellotto, il tutto coordinato dal Direttore degli Allestimenti, Saverio Santoliquido, che ha il compito di relazionarsi con registi, scenografi, costumisti e datori luci che arrivano dall’esterno per realizzare il loro progetto. Ogni elemento viene ad essere costruito artigianalmente e il singolo pezzo rivela la sua «unicità».