24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Indagine Ipsos-Ania: «C'è chi alla guida mangia o guarda il pc»

Incidenti stradali, la distrazione è fatale

Dagli sms alla radio. Due terzi degli oltre 3 milioni e mezzo di incidenti stradali avvenuti nel 2008 causati da errate condotte di guida

ROMA - Parlare al cellulare, digitare un sms, mangiare, bere o addirittura lavorare al pc. Mentre si è alla guida di un'auto si può fare quasi di tutto, ma la distrazione può costare cara. Ne è convinto un italiano su due, che secondo un'indagine Ipsos-Ania ritiene che la distrazione alla guida sia il primo fattore di incidentalità stradale. Il dossier 'Gli italiani al volante. La distrazione alla guida tra realtà e percezione' presentato oggi dalla Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, la onlus delle compagnie di assicurazione, in occasione del lancio della campagna di comunicazione 'Pensa a guidare' voluta per sensibilizzare sui pericoli della guida distratta, rivela infatti che due terzi degli oltre 3 milioni e mezzo di incidenti stradali avvenuti nel 2008 sulle strade italiane sono stati causati da errate condotte di guida.

Secondo l'Ania la guida distratta è un problema tra i meno conosciuti e contrastati nel nostro Paese, poiché è difficilmente misurabile. Dall'indagine Ipsos emerge che il 76% degli italiani riconduce al fattore umano - in particolare alla distrazione (54%) e al mancato rispetto del codice della strada (19%) - la principale causa degli incidenti stradali, seguito dal fattore ambientale (18%) e dalle condizioni del veicolo (6%). Tra le attività più pericolose alla guida gli italiani indicano l'utilizzo del PC (90%), mangiare o bere (82%), fumare (60%), ma anche parlare con il cellulare (50%), digitare un sms (76%) o comporre un numero telefonico (45%). Nonostante ciò circa la metà degli intervistati mentre guida parla normalmente con altre persone, un terzo cambia le stazioni della radio, un quarto telefona con il vivavoce e un quinto circa utilizza il navigatore satellitare.

Generalmente sono i più giovani, tra i 18 e i 24 anni, a scrivere alla guida sms o inserire un cd, mentre cambiare i canali della radio o telefonare è un tipico comportamento delle persone tra i 25 e i 44 anni. Al contrario, interagire con il navigatore e leggere il giornale è un abitudine degli autisti over45. Gesti quotidiani che nascondono un potenziale pericolo. Sono, infatti, in molti a ignorare che i tempi di reazione di chi guida e contemporaneamente utilizza un dispositivo elettronico si riducono del 50% e che la soglia di attenzione si abbassa notevolmente e diventa simile a quella di chi guida con alcol nel sangue.

Secondo il presidente dell'Ania Sandro Salvati «dobbiamo prendere coscienza che il problema della guida distratta esiste anche nel nostro Paese e sta diventando una vera e propria epidemia. Il nostro cervello non è fatto per il 'multi-tasking': scrivere un'email, rispondere al telefono, ascoltare musica nello stesso momento crea un deficit di concentrazione e un abbassamento dei livelli di attenzione, tutti potenziali fattori di rischio se si è al volante di un'auto. E la distrazione può essere letale anche a bassa velocità e per comportamenti che non ci sembrano pericolosi. E' fondamentale che in Italia venga percepita la portata di questo problema e che tutti facciano la propria parte per contrastare un'emergenza ancora sconosciuta perché difficilmente misurabile».