26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
General Electric

Da Immelt dure critiche alla Cina e a Obama

La ricostruzione del Financial Times degli incontri romani contestate dal gruppo

ROMA - Ha fatto fuoco e fiamme ieri a Roma, in privato, il numero uno dell'americana General Electric, uno dei maggiori conglomerati industriali mondiali. Secondo il Financial Times Jeffrey Immelt ha lanciato invettive contro la Cina, accusandola di essere sempre più ostile verso le imprese straniere, ma anche contro il presidente Usa. A detta del manager tra le imprese e l'inquilino della Casa Bianca c'è una antipatia reciproca: Barack Obama non piace alle imprese, e al presidente non piacciono le imprese, e l'attuale amminsitrazione Usa finirà per compromettere la «tiepida» ripresa economica, insistendo con eccessi di regolamentazione invece di rilanciare le capacità industriali della prima potenza mondiale.

Il tutto oggi è finito in prima pagina sul quotidiano finanziario, ma ne nasce una polemica con General Electric che ha fatto diverse precisazioni e lamentato imprecisioni sulle frasi riportate. Secondo il gruppo si trattata di parole pronunciate in un incontro privato, riporta lo stesso quotidiano, e genericamente riferite ai rapporti tra imprese e governi, e non specificatamente su Obama.

In ogni caso secondo l'Ft il primo bersaglio della accuse di Immelt è stata Pechino: «Sono veramente preoccupato dalla Cina», mentre il gigante asiatico sta diventando sempre più protezionista. Pur riconoscendo l'importanza di questo mercato, dove Ge è presente da 25 anni il manager ha affermato di non volersi fare «colonizzare» da investitori cinesi: «Non sono affatto sicuro che alla fine vogliano che nessuno di noi vinca o che abbia successo», tanto che Ge, ha aggiunto, sta cercando altri paesi e mercati in cui svilupparsi.

Poi sono arrivate le critiche a Obama. Sempre secondo l'Ft, Immelt ha rilevato che al momento negli Usa «la gente è di un umore terribile. Siamo un esportatore patetico. Dobbiamo tornare ad essere una potenzia industriale ma non ci puoi riuscire quando governo e imprese non sono in sintonia». Immelt ha all'opposto riservato elogi alla cancelliera tedesca Angela Merkel - che di recente ha avuto divergenze di vedute con Obama sulla linea da tenere in politica economica - dicendo che difende l'industria tedesca.