25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Tutela del made in italy

Boom import di concentrato di pomodoro cinese

Coldiretti: «Dell'ortaggio solo tracce. Ogni giorno ne arrivano circa 1000 fusti»

MILANO - Triplicano (+174 %) gli sbarchi di concentrato di pomodoro cinese in Europa nel primo trimestre nel 2010 rispetto a quello precedente, dopo che lo scorso anno ne erano giunti in Italia dalla Cina ben 82 milioni di chili da «spacciare» come Made in Italy. E' quanto emerge della presentazione del dossier sulle importazioni di concentrato di pomodoro cinese a danno del vero Made in Italy, elaborato dalla Coldiretti, dalle cooperative agricole dell'Unci e dalle industrie conserviere dell'Aiipa.

I pomodori conservati sono la prima voce delle importazioni agroalimentari dalla Cina, delle quali rappresentano oltre 1/3 in quantità. Ogni giorno in media arrivano dalla Cina nei porti italiani oltre mille fusti di concentrato di pomodoro che finisce sulle tavole mondiali come condimento tipico dei piatti Made in Italy. Non mancano i casi di vere e proprie clonazioni di marchi italiani con confezioni di concentrato di pomodoro identiche a quelle originali prodotte in Italia con tanto di marchio commerciale, bandiera tricolore e scritte in italiano prodotte in Cina e commercializzate sui mercati internazionali con grave danno per l'immagine del Made in Italy.

Se l'aspetto esteriore del clone prodotto in Cina è identico, profondamente diverso è il contenuto in quanto il pomodoro, secondo le analisi, sarebbe presente soltanto in tracce, mentre la gran parte del prodotto sarebbe costituito da scarti vegetali di diversa natura, quali bucce e semi di diversi ortaggi e frutti. Le analisi chimiche hanno rilevato livelli di muffe che eccedono i limiti di legge previsti dalla legislazione italiana.