29 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Operazione da 1,8 miliardi di dollari

La Volvo diventa cinese: la Ford cede il marchio alla Geely

La cifra è meno di un terzo di quanto aveva sborsato nel 1999 l'americana Ford alla casa madre svedese

GOETEBORG - La Volvo è diventata cinese. A Goeteborg è stato firmato ieri l'accordo conclusivo che segna il passaggio per 1,8 miliardi di dollari, circa 1,3 miliardi di euro, del costruttore automobilistico svedese dalla Ford alla Geely, la maggior casa produttrice privata cinese.

Possibilità di produzione in Cina - Il passaggio di mano - che sarà perfezionato entro il terzo trimestre dopo le necessarie autorizzazioni delle autorità di controllo - è stato siglato al quartier generale della casa svedese dal presidente di Geely, Li Shufu, e dal responsabile della finanza di Ford, Lewis Booth, alla presenza del ministro cinese dell'industria Li Yizhong e della sua omologa svedese Maud Olofsson. Del prezzo concordato 200 milioni di dollari saranno pagati attraverso un titolo di credito e la parte residua in contanti.
L'accordo include anche ulteriori intese sulla proprietà intellettuale, sulle forniture, sulla ricerca e sviluppo tra le tre case automobilistiche coinvolte nella transazione. In un comunicato Geely ha reso noto di aver predisposto tutti i finanziamenti necessari a completare l'accordo oltre che «significativi strumenti di capitale per finanziare l'attuale attività di Volvo»: saranno mantenuti gli impianti produttivi in Svezia e in Belgio ma saranno esplorate - hanno aggiunto gli acquirenti - anche possibilità di produzione in Cina.

La scommessa imprenditoriale di Geely è importante. Non solo perchè acquisisce una casa automobilistica con un fatturato cinque volte maggiore. Ma anche perchè i sindacati della Volvo chiedono la massima trasparenza nell'operazione, che coinvolge quasi 20 mila dipendenti in tutto il mondo.
La Ford aveva cercato di vendere Volvo sin dal 2008 per concentrare le proprie risorse sui marchi Ford, Lincoln e Mercury. Per la casa statunitense non si tratta della prima vendita di attività a un acquirente asiatici visto che nel 2008 aveva venduto La Jaguar e la Land Rover agli indiani della Tata Motors per 1,7 miliardi di dollari.