29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
I dati del commercio

Lucca, calano le vendite nel quarto trimestre

«Ma ci sono segnali di fiducia secondo le associazioni»

LUCCA - Continua il segno negativo, nel quarto trimestre del 2009, in linea con la generale contrazione dei consumi che caratterizza la crisi economica di questi anni. Questo è quanto risulta dall’indagine congiunturale sul commercio condotta da Unioncamere Nazionale per tutto il territorio italiano. L’andamento delle vendite in Provincia di Lucca (-4,4%) risulta peggiore, in questo trimestre, anche rispetto al resto della Toscana (-2,8%), dato in controtendenza rispetto ai trimestri precedenti e che riallinea l’andamento provinciale a quello del sistema regionale.

In maggior difficoltà il settore non alimentare (-5,4%), rispetto al settore alimentare (-2,8%). In calo tutti i comparti con incidenza maggiore sui piccoli negozi (-6,4%) rispetto alla Grande Distribuzione (-1,2%).

I dati sono stati analizzati e commentati ieri in Camera di Commercio nel corso di una riunione tra il Presidente della Camera di Commercio Claudio Guerrieri e i presidenti di Ascom Ademaro Cordoni e di Confesercenti Giuliano Cesaretti.

«Il commercio – questo è il loro commento - non si sottrae certamente al generale andamento di difficoltà dell’economia, anzi è normale che sul settore distributivo la crisi si manifesti in tempi differiti rispetto al sistema produttivo. Se in quel settore l’apice della crisi si è manifestato tra la fine del 2008 e la fine del 2009, nel nostro comparto si è avuto sicuramente uno slittamento di 6-9 mesi. Se è vero che i segnali di ripresa nel sistema produttivo sono arrivati a fine 2009, possiamo attenderci una prima inversione di tendenza anche sui consumi, nell’arco del 2010».

«Per quanto riguarda i dati provinciali, sull’ultimo trimestre pesa in modo significativo, sia per Lucca che per la Versilia, l’effetto molto forte del maltempo. Non possiamo dimenticare come le vendite natalizie – peraltro iniziate con segnali positivi – abbiamo subito una grave battuta d’arresto nell’ultimo weekend, quando la corsa ai consumi ha i suoi picchi più importanti, mentre in Versilia anche l’indotto turistico è stato «congelato» fino a fine anno a causa dell’alluvione e dei rischi esondazione. Il dato di scostamento dalla media generale è sicuramente legato a questo fenomeno. I dati in nostro possesso – ripuliti dai tre eventi straordinari dell’ultimo semestre – segnano una sostanziale stagnazione nei consumi, con segnali positivi nelle aree dove il commercio sviluppo iniziative e capacità di promozione, tali da tenere il passo con la grande distribuzione. Un segnale che arriva anche dalla stagione dei saldi invernali, che hanno dato segni di vitalità per moltissime realtà».

«Non possiamo tuttavia non sottolineare come il dato medio ancora una volta evidenzia la maggior difficoltà di tenuta da parte dei piccoli negozi rispetto alla Grande Distribuzione. Questo dato conferma ancora una volta la necessità di salvaguardare il tessuto del piccolo commercio da un lato con politiche attive, come i centri commerciali naturali, ma anche frenando ulteriori tentativi di espansione della Grande Distribuzione che ha oramai saturato ampie fette di mercato e di territori. Al nuovo gruppo dirigente regionale che uscirà dalle elezioni di fine marzo chiediamo particolare attenzione su questo tema, che ancora una volta risulta essere centrale per il futuro del commercio».