19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
In certe zone anche del -90%

Federaicpa: crollo degli ordini di auto nuove a febbraio

«Senza interventi si bruceranno posti di lavoro equivalenti a 10 Termini Imerese!»

ROMA – «Le immatricolazioni di febbraio sono totalmente dipendenti dall’alto livello di ordini affluiti nell’ultima parte del 2009, quando la scadenza degli incentivi ha permesso alle concessionarie di consolidare un consistente portafoglio di auto che, ricordiamo, dovranno essere targate entro marzo 2010», così Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di FEDERAICPA, ha commentato i dati immatricolativi di auto nuove a febbraio 2010 pubblicati oggi dal Ministero dei Trasporti.

Pavan Bernacchi ha aggiunto: «Il dato con cui dobbiamo confrontarci non è quello delle immatricolazioni, bensì del calo degli ordini, in media prossimo al -40%, ma in certe zone si è toccato il -90% (nelle zone ricettive per GPL e Metano). Tracollo che sintetizza una realtà cruda, di vera e propria falcidia della affluenza di clientela presso le concessionarie. Collasso imputabile sia alla mancata riproposizione degli incentivi, sia all’incertezza sulle mosse che il Governo avrebbe intrapreso».

Il Presidente della Federazione dei concessionari ha affermato che: «Il netto deficit fra immatricolato e raccolta ordini a febbraio rappresenta il preludio di una prospettiva catastrofica, il cui volto è già chiaro: la potenziale perdita di circa 400.000 vetture. Un segnale gravissimo, quanto gravissimi saranno i contraccolpi sulla rete distributiva costituita dalle concessionarie. Questo situazione meriterebbe attenta valutazione da parte del Governo perché, oltre alla riduzione del PIL e alle minori entrate fiscali, senza nuovi interventi al settore la prima questione da affrontare sarà quella delle conseguenze sull’occupazione delle concessionarie. Secondo le stime di FEDERAICPA è in ballo una riduzione degli addetti prossima alle 15.000 unità, cifra 10 volte superiore a quella della vertenza «Termini Imerese», su cui il Governo sta tentando di trovare soluzioni su un apposito tavolo».

Pavan Bernacchi ha così concluso: «Nonostante la nostra richiesta di uscita scalare dagli incentivi, oggi siamo chiamati a gestire il taglio netto del sostegno al rinnovo del parco auto, e abbiamo assoluto bisogno dell’attenzione del Governo a cui abbiamo indirizzato, proprio nei giorni scorsi, la richiesta di apertura di un tavolo tecnico sulla crisi delle imprese concessionarie auto, veicoli commerciali e veicoli industriali che, tra le altre cose, rappresentano 173.000 lavoratori spesso privi di ammortizzatori sociali strutturali».