18 agosto 2025
Aggiornato 13:30

Editoria, Siddi (FNSI): serve impegno strategico nuovo

ROMA - «La crisi dell'industria dell'informazione, su cui è tornata oggi a farsi sentire la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) non sfugge a nessuno di coloro che operino nel settore e voglia affrontarne i problemi veri. Il Sindacato dei giornalisti, la Fnsi, anche nella sua attività con la Federazione Europea e Internazionale di categoria, si è posta da tempo nella prospettiva di un cambiamento, dell'innovazione, dell'integrazione che il settore richiede per costruire una prospettiva di futuro. In questo quadro - afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi - è certamente condivisibile l'appello del Presidente della Fieg, Carlo Malinconico, per un aggiornamento del quadro normativo che regola il settore. C'e' bisogno di porre la questione di un piano regolatore di riferimento normativo che assicuri pluralismo dell'informazione e reale pluralismo nel mercato del settore. C'e' bisogno di liberare risorse per la carta stampata e new media, favorendo un riequilibrio anche del mercato pubblicitario oggi pesantemente sbilanciato verso l'area televisiva».

«C'e' bisogno però - aggiunge Siddi - anche di coraggio e di un impegno di prospettiva maggiore da parte degli imprenditori, perché i nuovi modelli del business editoriale interessano anche i giornalisti: sia per i problemi occupazionali, oggi molto delicati, sia per la necessaria disponibilità di risorse per sostenere l'informazione di qualità, il giornalismo investigativo, il giornalismo professionale tout court, che costituisce la risorsa primaria perché giornali e offerta informativa dell'industria del settore possano giustificare domande di acquisto e anche di investimento pubblicitario. Alla Fnsi interessa la buona salute delle imprese e soprattutto la buona qualità dell'offerta informativa (che ha un suo necessario costo), condizioni per le quali le leggi da sole non bastano. Il Presidente degli Editori afferma che 'la razionalizzazione dei costi starebbe consentendo di evitare una riduzione drastica dell'occupazione'. In realtà i sacrifici che, su questa frontiera, stanno facendo tutte le categoria del lavoro nel settore, e oggi particolarmente i giornalisti, sono pesantissimi e, se non accompagnati dell'assunzione di un rischio su un futuro qualitamente importante da parte delle imprese rischiano di indirizzare il futuro verso un punto fermo su posizioni di regresso anziché di rilancio».

«Da Segretario della Fnsi - conclude Siddi - avverto l'esigenza di un impegno strategico nuovo e rafforzato in cui, a partire dalle parti sociali fino alle istituzioni, ciascuno assuma fino in fondo una responsabilità alta per recuperare a valore tutti gli elementi, morali e di merito, che, nella distinzione dei ruoli e nel rispetto dell'autonomia e del pluralismo dell'informazione delineino una stagione di sviluppo».