26 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Il passaggio da cinque a due aliquote fiscali (23% e 33%)

Con la riforma del fisco 90 mila posti di lavoro

E' quanto emerge da una stima dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza

MILANO - Il passaggio da cinque a due aliquote fiscali (23% e 33%), con l'incremento del reddito disponibile per le famiglie, potrebbe creare - in relazione alla quota destinata ai consumi - quasi 90 mila nuovi posti di lavoro in Italia. E' quanto emerge da una stima dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza sull'ipotesi di riforma fiscale rilanciata in questi giorni dal presidente del consiglio, Silvio Berlusconi.

Secondo la Camera di Commercio di Monza, la maggioranza dei posti di lavoro aggiuntivi si concentrerebbe in Lombardia (18 mila), Lazio (10 mila) e Veneto (8 mila). Tra le province lombarde risulterebbe più avvantaggiata quella di Milano con oltre 7300 nuovi occupati, seguita da Brescia con più di 2100 , Bergamo 1900. L'effetto della riforma fiscale sulla provincia di Monza e Brianza sarebbe invece pari a più di 1000 nuovi posti di lavoro. Per quel che riguarda la Lombardia, dice ancora lo studio della Camera di Commercio della cittadina brianzola, l'adozione delle due aliquote significherebbe, inoltre, l'incremento medio della propensione al risparmio da parte del 12% delle famiglie e diminuirebbero di un quarto le famiglie che ricorrono al debito.

Positivo il commento di Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza: «Guardiamo con molta attenzione e favore - ha dichiarato - ai provvedimenti annunciati dal Presidente del Consiglio che vanno nel segno dell'alleggerimento della pressione fiscale ed anche della fiducia nell'economia diffusa. E' un provvedimento atteso, che va incontro ai ceti medi ed al reddito reale delle famiglie, e che rappresenta una concreta via per assecondare i segnali di ripresa. Abbassare le tasse significa incidere sui risparmi e far ripartire i consumi, una misura a favore delle persone e delle imprese, in grado anche di creare occupazione, che resta la priorità. E' una proposta importante ed utile. Bisogna comunque tener conto dei redditi più bassi, rafforzando le misure necessarie di tutela».