28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
La Cia: preoccupante il rapporto della Fao

Fame: più agricoltura per nutrire il mondo

E’ indispensabile adottare politiche serie per incrementare le produzioni alimentari e rendere i produttori agricoli reali protagonisti

ROMA - Più agricoltura per sfamare il mondo. E’ quanto riafferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito al rapporto della Fao che stima in più di un miliardo le persone che soffrono la fame nel Pianeta.

Davanti a queste cifre drammatiche, la Cia riafferma con forza l’esigenza di nuove politiche che permettano di valorizzare l’agricoltura e il suo apporto alla lotta alla malnutrizione. Da qui alcune precise proposte che sono contenute anche nella risoluzione finale che è stata approvata nel «G14» degli agricoltori nell’aprile scorso, promosso proprio dalla Cia e dalla Fipa (Federazione internazionale dei produttori agricoli) e ripresa anche dal «G8» agricolo e dal vertice dei «Grandi» a L’Aquila: raddoppiare la produzione agricola mondiale per soddisfare i bisogni di una popolazione che nel 2050 sarà di 9 miliardi di persone; aumentare gli investimenti per incrementare la produttività agricola nei paesi in via di sviluppo; individuare una strategia comune per limitare il drammatico impatto delle crisi alimentari; regole certe per riequilibrare i mercati; priorità alla disponibilità e all’uso efficiente dell’acqua; adattare l’agricoltura ai mutamenti climatici; tutelare i redditi degli agricoltori.

Per la Cia è, dunque, indispensabile un piano di azione globale per aumentare la produzione agricola in maniera ambientalmente-sostenibile, economicamente-praticabile e socialmente-responsabile. Le politiche agricole non devono più trascurare il ruolo degli agricoltori, specialmente dei piccoli agricoltori. Devono far sì che la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile divengano realtà.