18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Le delegazioni si erano già informate prima dell'inaugurazione

Feste in tono minore ad inaugurazione Fiera Libro

Per colpa della crisi niente champagne e invece «Fingerfood»

DUSSELDORF - «Niente più Champagne» alla Fiera del libro di Francoforte, è il titolo di un divertente articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung, che racconta in modo irriverente i retroscena dei festini, quelli che si sono tenuti, in apertura della grande kermesse letteraria tedesca.

Le delegazioni si erano già informate prima dell'inaugurazione: né il ristorante Feinschmecker (in tedesco «Buongustaio), né il colosso editoriale tedesco Bertelsmann questa volta avevano distribuito inviti. Latitante anche l'editore Droemer, il Piper Cafè è chiuso e non era in programma nemmeno il «party in piedi» di Diogenes. «Di fronte alla crisi finanziaria non è questo il momento giusto per simili ricevimenti», ha sospirato il capo ufficio stampa della casa editrice Diogenes, Ruth Geiger, sottolineando la scarsa convenienza di eventi del genere.

«Una fiera triste», commenta alla Bertelsmann Claudia Hanssen, che ha ascoltato le voci costernate di scrittori, agenti, librai e giornalisti di tutto il mondo, che non volevano credere ai loro occhi, quando invece della solita tavola imbandita, si sono trovati solo assaggini e bocconcini e invece dello champagne e del prosecco, solo un bel libro prodotto in surplus.

La festa d'apertura pare dovesse durare solo due ore, fino a mezzanotte. Alla Berliner Verlag giurano che a quell'ora la festa era ancora in corso. L'editore Rowohlt - scrive Faz - sembra essersi concentrato sulla mescita delle bevande. Per questo sarebbero state proiettate sulle pareti le immagini di cose da mangiare, ha ironizzato qualcuno. Volendo si potevano anche scaricare gratuitamente le suonerie che replicavano il rumore degli alcolici quando sono versati nel bicchiere. La Rowohlt ha replicato stizzita che si è festeggiato sul serio: al party 2009 hanno preso parte tra i 600 e gli 800 ospiti e non hanno bevuto solo birra, vino o prosecco, ma è stato servito loro anche del «Fingerfood».

Tempi duri anche per i pernottamenti. In pochi si possono permettere una stanza singola, eccetto la delegazione della Dumont, scrive il quotidiano. I collaboratori di altre case editrici, a causa dei bilanci troppo magri e i prezzi insostenibili degli alberghi a Francoforte, per assistere ad almeno un paio di giorni di fiera si devono accontentare della doppia.