25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Economia. Russia

Putin a Renault: «O aiutate a salvare Avtovaz o fuori»

Casa automobilistica ha annunciato tagli massicci, dimezzando il programma di investimenti per il periodo 2010-2013

MOSCA - Il primo ministro russo, Vladimir Putin, ha esortato il gruppo Renault e Nissan Motor a partecipare al salvataggio di Avtovaz. Minacciando, «altrimenti», di ridurre la loro quota nel principale costruttore d'auto della Russia, che intende dimezzare il programma di investimenti per il periodo 2010-2013: 42 miliardi di rubli (poco meno di un miliardo di euro) dai precedentemente previsti 80 miliardi. «O continueranno a partecipare alle attività del finanziamento - ha detto Putin in riferimento a Renault - o dovremo ridiscutere i termini di partecipazione» nel capitale.

27.000 nuovi disoccupati - La casa automobilistica Avtovaz ha annunciato tagli massicci: un duro colpo per il settore dell'auto in Russia, proprio mentre il primo ministro russo Putin incassava con soddisfazione la scelta di Opel per il consorzio russo-canadese Sberbank-Magna. Entro la fine di quest'anno a Togliatti ci saranno 27.000 nuovi disoccupati. I licenziamenti incideranno soprattutto sui lavoratori che sono in età pensionabile o vicini ad essa.

Avtovaz sommersa dai debiti - Di recente, il primo ministro Vladimir Putin ha discusso con il governatore della regione di Samara, Vladimir Artyakov, la situazione sul Volga Automobile Plant. E il governatore ha presentato il suo piano per migliorare la salute dell'impresa. Ma a parte la fusione con l'altro colosso dell'auto Kamaz, non si sono visti segnali di miglioramento per lo stabilimento di Togliatti, sommersa dai debiti sin dalla fine di settembre 2008: si parlava di 497 milioni di dollari di perdite, mentre il presidente della compagnia, Boris Alyoshin insisteva a dire che tutto andava bene, ma già la fabbrica lavorava quattro giorni a settimana. Poi a marzo l'ennesimo stop e l'annuncio del ministro al Welfare Tatyana Golikova: 3.200 lavoratori di Avtovaz verranno messi in cassa integrazione mentre altri 12.500 sono stati costretti a licenziarsi senza buonuscita.

Avtovaz ha languito per tutti gli anni 90 sotto un macigno di debiti, sullo sfondo del declino inesorabile della produzione. Ma gia nel 2000 la catena di montaggio era tornata a lavorare a pieno ritmo e negli ultimi anni si era parlato di nuovi piani ambiziosi.