6 maggio 2024
Aggiornato 04:31
Cinema. Fondi FUS

Brunetta: «Finanziare cinematografia è da regimi totalitari»

«L'imbroglio sta nel dire faccio cultura»

CORTINA D'AMPEZZO - «Finanziare l'industria cinematografica è proprio dei regimi totalitari». Torna sulla questione dei finanziamenti del Fondo unico per lo Spettacolo, il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta conversando con i giornalisti a margine del convegno «La persona prima di tutto».

«L'imbroglio - dice Brunetta - è chiamare cultura lo spettacolo, l'industria cinematografica. Lo Stato - spiega - ha il dovere di finanziare la cultura, ma non per fare l'industria dello spettacolo» perché «un film è un'impresa come le altre e l'imbroglio sta nel dire 'faccio cultura'».

Riguardo i finanziamenti al cinema, il problema, osserva Brunetta, «è la Commissione ministeriale» che decide in maniera discrezionale «a chi si e a chi no» va il finanziamento. La soluzione, secondo il ministro, che afferma di averne già parlato con il suo omologo Bondi al dicastero dei Beni culturali, è usare «altri strumenti» per i giovani registi, come «il credito agevolato», all'interno della stessa logica usata in altri settori che usufruiscono di «credito dedicato».

All'obiezione che un'opera d'arte per essere considerata tale non può basarsi sul «botteghino», Brunetta replica: «Quanti libri, anche capolavori, non hanno avuto successo? Il Gattopardo ad esempio è stato rifiutato dall'editore. E' nella logica delle cose». E rivolto al cronista: «Se lei fa un bel libro, se lo fa finanziare? E' il principio che non va: finanziare - ripete - un'industria», che viene spacciata per cultura.