Transizione dall’università al lavoro
Roncarati: «Università e imprese non possono ignorarsi, ma debbono incontrarsi e cooperare»
FERRARA - Le Università possono disinteressarsi della «occupabilità» dei loro laureati? In che misura le imprese hanno a disposizione strumenti efficaci per soddisfare i propri fabbisogni di competenze e conoscenze? In che misura le imprese richiedono effettivamente competenze specifiche per affrontare intensi processi di innovazione?
Questi alcuni dei temi al centro del seminario di studio «Transizione dall’Università al lavoro. L’innovazione possibile: l’esperienza del progetto PIL» - organizzato dalla Camera di Commercio e dall’Università di Ferrara - al quale, oltre a Riccardo Galletti del CDS (Centro Documentazione e Studi di Ferrara) e a Laura Poddi dell’Ateneo estense, interverranno Marcella Zappaterra, Presidente della Provincia, il Magnifico Rettore Patrizio Bianchi e il Presidente Carlo Alberto Roncarati.
«I dati di Excelsior - ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio Roncarati – evidenziano che, nonostante tutto, il sistema produttivo ferrarese non si è certo fermato in quest’anno difficile per l’economia. Una delle prime strategie messe in atto per contrastare la crisi, infatti, è quella dell’investimento sul capitale umano ritenuto essere la risorsa principale sulla quale può contare l’impresa. Ecco che, pur dovendo necessariamente contenere i propri programmi di assunzione, le imprese alzano ‘il tiro’ e si mettono alla ricerca di professionalità più elevate e di giovani laureati. L’obiettivo è quello di prepararsi ad affrontare la sfida della ripresa potendo contare su competenze capaci di fare la differenza, di produrre innovazione, di accrescere la competitività. Chi ha la responsabilità dell’impresa, soprattutto ora, sa che non può sbagliare la scelta delle persone perché questo può comportare future pesanti penalizzazioni. Ecco perché – ha concluso Roncarati - è importante favorire l’ingresso di giovani ad elevato profilo formativo nelle aziende, con percorsi che partano dalla scuola e dalla Università, attraverso tirocini e programmi di inserimento lavorativo (PIL). E’ una via da perseguire perché aiuta a stabilire rapporti di lavoro in grado di favorire la conoscenza reciproca in vista di un’assunzione a tempo indeterminato, che poi nella maggior parte dei casi è l’obiettivo vero di un’impresa vitale».
Nel corso dell’incontro, che si svolgerà lunedì 21 settembre, a partire dalle ore 15.00, presso la sala Conferenze della Camera di Commercio, verranno illustrate, in particolare, le logiche del percorso PIL, l’architettura e i meccanismi operativi, casi esemplari e testimonianze di studenti e di quattro imprese ferraresi: Oberti e TRW, del settore metalmeccanico, Selyon del settore informatico, e Fastech operante nel trasferimento tecnologico nel settore petrolchimico.
Ne saranno, infine, discussi significati, punti di forza e spazi di ulteriore miglioramento attraverso il confronto tra le aziende, le associazioni, l’Università e le Istituzioni. Coordinerà i lavori il prof. Giovanni Masino, Delegato all’Orientamento dell’Università di Ferrara.
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