28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Sana - il Salone internazionale del Naturale

Per Don Luigi Ciotti a Sana il primo pacco di pasta «liberata»

Per il fondatore di Libera «confisca dei beni anche ai corrotti, e la legge Rognoni - La Torre diventi europea»

BOLOGNA - Era un don Luigi Ciotti commosso quello che ieri sera ha salutato il pubblico di Sana - il Salone internazionale del Naturale che si chiude oggi in Fiera a Bologna - con fra le mani il primo pacco di pasta «liberata» dal giogo dei clan camorristi del casertano. Gli è stata consegnata dal presidente di Alce Nero & Mielizia, Lucio Cavazzoni, ed il fondatore di Libera l'ha subito presa a spunto per ricordare il sacrificio dei sette giovani africani trucidati a Castelvolturno esattamente un anno fa.

L'intervento alto e accorato di don Ciotti ha chiuso ieri sera il seminario internazionale «Insieme per la legalità, la giustizia sociale e il commercio equo sostenibile», promosso da Alce Nero & Mielizia, Libera, Slow Food, Cooperatives Europe, Libera Terra Mediterraneo e Coop Sin Fronteras per promuovere la messa in rete a livello internazionale dei percorsi di agricoltori, produttori e organizzazioni che, in diversi paesi e continenti, già praticano nel settore agricolo e alimentare la scelta consapevole della legalità, dell’agricoltura biologica, del commercio equo e trasparente. Presenti numerosi rappresentnati di esperienze che in paesi e continenti diversi sono impegnate su questi temi.

«La confisca dei beni e la loro destinazione a fini sociali riguardi non solo la criminalità organizzata ma anche i corrotti. Tutti i patrimoni frutto della violenza e della illegalità vanno restituiti alla collettività» ha affermato con forza don Ciotti, che ha ricordato anche come la terra abbia insegnato tante cose anche ai ragazzi delle cooperative Libera Terra, che lavorano i terreni confiscati ai clan: la responsabilità, la cura costante, la capacità di attendere, la pazienza, il senso del limite, la tenacia.

E fra le cose emerse con forza nella sessione di lavori, la possibilità che la legge Rognoni-La Torre sulla destinazione dei beni dei mafiosi a fini sociali divenga presto una norma europea: «abbiamo trovato a Bruxelles - ha ricordato Ciotti - parlamentari sensibili e disponibilità anche da parte del Vicepresidente del Parlamento Europeo e del Presidente della Commissione Giustizia».