26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Angela Merkel vince la sfida con Obama, la Opel va a Magna

Opel: via libera a Magna, ma chiusura accordo richiederà mesi

Germania soddisfatta, ma azienda «non è ancora salva»

BERLINO - Sarà il consorzio guidato da Magna ad aggiudicarsi il controllo di Opel. Dopo mesi di trattative, annunci e smentite, General Motors, prima, e il trust che controlla il 65% di Opel, poi, hanno dato oggi il via libera alla cessione della maggioranza del costruttore tedesco al fornitore austro-canadese.

In concreto Magna e il suo partner russo Sberbank dovrebbero rilevare il 55% di Opel e del suo marchio gemello inglese Vauxhall, il 10% dovrebbe finire ai dipendenti, mentre GM manterrà il restante 35%. Opel resterà inoltre integrata nel gruppo GM per quanto riguarda la John Smith, capo trattative del gruppo statunitense, ha inoltre aggiunto che tutti e i quattro gli stabilimenti tedeschi di Opel (Ruesselsheim, Bochum Eisenach e Kaiserslautern) dovrebbero essere conservati.

«Sono molto contenta» della decisone, ha detto il cancelliere Angela Merkel, commentando per prima la notizia dell'accordo raggiunto ieri sera dai vertici di GM. «La determinazione e la pazienza del governo tedesco» sono state ripagate e ora per Opel «è possibile un nuovo inizio». Parole simili sono giunte anche dal vice cancelliere Frank-Walter Steinmeier, che si è detto «molto felice». Del resto sia per Steinmeier che per la Merkel, che si erano spesi a lungo a favore di Magna, l'annuncio di GM e del trust che controlla Opel rappresenta un successo personale, tanto più prezioso in quanto giunge a meno di venti giorni dal voto nazionale.

In realtà il quadro è meno chiaro di quanto possa sembrare a prima vista. GM ha fatto sapere che «alcuni punti importanti dovranno essere chiariti nelle prossime settimane» e che per il closing dell'operazione bisognerà attendere ancora alcuni mesi, probabilmente fino a novembre-dicembre, secondo Smith. L'intesa annunciata oggi «non significa che Opel sia salva; bisogna lavorare ancora molto», ha messo in chiaro Fred Irwin, numero uno del trust. In ogni caso, ha aggiunto Irwin, i soldi dei contribuenti tedeschi dovranno essere investiti nella «New Opel» e non dovranno finire all'estero. La Germania si è impegnata a sostenere il nuovo proprietario di Opel con 4,5 miliardi di euro (di cui 3 miliardi di garanzie e 1,5 miliardi per un prestito-ponte già concesso).

La scelta a favore di Magna è stata incerta fino all'ultimo. In mattinata circolavano ancora voci secondo cui GM aveva intenzione di rinunciare alla cessione della controllata tedesca. E nello stesso trust - cui spettava la parola conclusiva nell'intero processo di vendita - c'è stata una spaccatura: due dei quattro membri hanno votato a favore di Magna, uno contro e un altro si è astenuto. Per GM, comunque, il consorzio del fornitore austro-canadese rappresenta «la soluzione migliore», ha messo in chiaro Smith. Anche secondo Carl-Peter Forster, numero uno della divisione europea di GM e capo del consiglio di sorveglianza di Opel, «la cooperazione con Magna è la soluzione più sensata», anche se resta da lavorare per concludere l'intesa.

Soddisfazione, infine, tra i dipendenti Opel, che pure non nascondono il timore di pesanti tagli (il piano Magna prevede circa 11.000 esuberi in tutta Europa). «Sono contento che il periodo d'incertezza sul futuro di Opel e Vauxhall sia finito», ha spiegato Klaus Franz, capo del consiglio di fabbrica di Opel.