26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Eredità Agnelli

Kissinger: «L'Avvocato un evasore? E' fango, non ci credo»

«Forse Margherita si aspettava di ereditare tutto» (Sole)

ROMA - «Agnelli evasore fiscale? Non ci credo neanche se lo vedo». L'ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, difende con vigore «l'amico» Gianni Agnelli nella travagliata vicenda famigliare sull'eredità dell'Avvocato. «Sono profondamente rattristato - afferma Kissinger in un'intervista al Sole-24Ore - dal modo in cui si sta infangando» la memoria di Agnelli, perchè «per me resta un grande italiano, uno dei più grandi che il vostro Paese possa vantare. Che tristezza se ne parli così».

«Sono addolorato - sottolinea l'ex segretario di Stato nell'amministrazione Nixon - che si getti fango su di un amico che non può difendersi». Sulla presunta provvista di denaro accumulata all'estero, Kissinger spiega che «a me non ha mai detto nulla, e certo non era tenuto a farlo. Però se così fosse sarei attonito, incredulo, perchè non era da lui. Non è uno che ha vissuto per i soldi. Agnelli evasore fiscale? Non ci credo neanche se lo vedo».

La figlia Margherita, attacca Kissinger, «forse si aspettava qualcosa che non ha avuto, che Gianni lasciasse tutto a lei. Ma il fatto che suo padre le volesse bene non gli aveva impedito di essere obiettivo. L'aveva detto fin da subito che non poteva essere lei ereditare la gestione operativa delle aziende, Fiat in primis». Margherita «non capisce che suo padre amava la famiglia e aveva un grande senso di responsabilità per quello che rappresentava».

L'auspicio, conclude, è che questa vicenda «duri almeno fino al punto di non compromettere tutto. L'uomo non merita il fango che qualcuno gli sta gettando addosso».