Gli agricoltori sempre più “guardiani” di boschi e territorio
La Cia continua nella sua azione di salvaguardia del patrimonio forestale e delle coltivazioni
ROMA - Gli agricoltori italiani si candidano a guardiani dei boschi e del territorio. Le devastazioni causate dagli incendi, appiccati nella stragrande maggioranza dei casi da «piromani killer», hanno spinto la Cia-Confederazione italiana agricoltori a mobilitarsi per contrastare questo fenomeno che ogni anno provoca danni ingenti.
I produttori, con il loro ruolo sempre più multifunzionale, scendono così in campo per svolgere -sostiene la Cia - azioni costanti di presidio, di gestione e di pronto intervento in caso di eventi dannosi per il patrimonio naturale, a cominciare proprio dagli incendi, che ormai sono diventati una vera emergenza nazionale.
La Cia sottolinea che proprio gli agricoltori, grazie alla loro attività, possono giocare un ruolo di grande importanza per contrastare la piaga degli incendi. Insomma, protagonisti attivi nella tutela e salvaguardia dei boschi, che rappresentano un patrimonio con oltre dieci milioni di ettari, pari ad oltre il 30 per cento del territorio nazionale.
L'Italia -rileva la Cia- è il paese dell'Ue con la maggiore percentuale di superficie coltivata (43,8 per cento) distribuita per il 45 per cento in montagna, per il 23 per cento in collina e per il 32 per cento in pianura.
Nelle aree rurali, con presenza di aziende agricole, i pericoli e le esposizioni a rischi d’incendio involontari sono elevate. Ma l'abbandono delle aree collinari, pedemontane e selvicolturali da parte delle popolazioni espone il patrimonio naturale a grandissimi rischi, proprio per la mancanza di presidi dell’uomo. Quindi, l’agricoltore -conclude la Cia- risulta il primo custode e tutore del territorio ed è fondamentale che continui la sua attività produttiva.
- 20/07/2011 «Prevenire è meglio che spegnere»