26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Al via la campagna nazionale di CIA e VAS contro gli incendi

«Prevenire è meglio che spegnere»

Due gli obiettivi: da una parte incrementare le iniziative di sensibilizzazione al rispetto e alla tutela dell’ambiente; dall’altro accendere un faro sul ruolo degli agricoltori come «guardiani» del territorio per combattere fuoco e disastri

ROMA - La prevenzione è un’arma fondamentale per ridurre il rischio di incendi. Non è solo uno slogan, ma una realtà che ha permesso di «salvare» in otto anni oltre 500 mila ettari di boschi, evitando danni economici per più di 100 miliardi di euro. Purtroppo non è ancora tempo di abbassare la guardia: l’estate si è aperta con un aumento record dei roghi, che nei primi sei mesi dell’anno sono cresciuti del 200 per cento rispetto al 2010. Ecco perché diventa indispensabile accrescere la sensibilità e l’impegno di tutti nella salvaguardia del patrimonio boschivo italiano, partendo dall’assunto che «prevenire è meglio che spegnere». Ed è in questo spirito che s’inserisce la campagna nazionale 2011 «Preveniamo gli incendi», promossa da VAS-Verdi Ambiente e Società onlus e Cia-Confederazione italiana agricoltori, con il patrocinio del Corpo forestale dello Stato, del ministero dell’Ambiente e della Rappresentanza in Italia della Commissione Ue e in collaborazione con numerosi enti locali, Federparchi e l’associazione campeggiatori turisti d’Italia ACT Italia.

L’obiettivo della campagna, giunta quest’anno alla sua 21° edizione, è duplice: da un lato incrementare le iniziative di sensibilizzazione ed educazione al rispetto e alla tutela dell’ambiente; dall’altro accendere un faro sul ruolo degli agricoltori come «guardiani» del territorio per prevenire fuoco e disastri.
Il patrimonio boschivo italiano si estende su tutta la penisola -spiegano VAS e Cia- ed è stimato intorno ai 10 milioni di ettari, pari a più del 30 per cento del territorio nazionale. Si tratta di un’immensa risorsa di biodiversità che non va assolutamente dispersa e ridotta in cenere, tanto più che gli effetti per l’equilibrio naturale sono davvero devastanti e i tempi per il riassetto dell’ecosistema molto lunghi e costosi. Per questo motivo, oltre alla campagna di comunicazione per la difesa dal fuoco dei nostri polmoni verdi, VAS e Cia hanno annunciato la riattivazione del numero verde 800-866158, un sistema di allerta rapido attivo 24 ore su 24 che raccoglierà le segnalazioni di cittadini e turisti sulle realtà di degrado e abbandono delle aree verdi e sulle aree a rischio di incendi e di danno ambientale.

Non solo. Gli agricoltori hanno deciso di rendersi parte attiva nella battaglia per la prevenzione e la riduzione del rischio incendi, candidandosi a «sentinelle» del territorio. Grazie alla loro attività, infatti, i produttori agricoli possono giocare un ruolo primario nel contrastare la «piaga» dei roghi, incentivando la loro capacità di presidiare i boschi con azioni costanti di pattugliamento, di gestione e di pronto intervento in caso di eventi dannosi per il patrimonio naturale. Uno strumento in più a supporto del lavoro del Corpo forestale dello Stato e dei Vigili del fuoco, soprattutto nei mesi estivi quando le temperature più elevate e la siccità favoriscono lo scoppio e l’espansione delle fiamme per chilometri e chilometri di vegetazione. Incendi spesso causati da veri e propri «piromani killer» o comunque riconducibili a origini dolose, legate alla speculazione edilizia o all’incuria e alla disattenzione dell’uomo.

Anche per questo, VAS e Cia hanno stilato una sorta di «vademecum» fatto di semplici regole di prevenzione degli incendi e di buona educazione civica: «Non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate e non abbandonarlo mai prima di accertarsi che sia completamente spento; non gettare mozziconi di sigarette o fiammiferi ancora accesi; non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia e altri residui agricoli; prima di parcheggiare l’auto controllare che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca; non abbandonare i rifiuti nei boschi o in aree non autorizzate; in caso di incendio non sostare lungo le strade per fermarsi a guardare o in luoghi verso i quali soffia il vento per mantenere una via di fuga».
Insomma, concludono VAS e Cia, oggi il contenimento delle aggressioni all’ambiente non può prescindere dal potenziamento delle attività di contrasto dei reati, congiunte in modo sinergico a un processo di sensibilizzazione della pubblica opinione nei confronti dei valori della natura e del territorio boschivo, tanto più nel 2011 che è stato proclamato dall’Onu «Anno internazionale delle foreste».