2 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Mercato immobiliare

Nomisma: «Calano prezzi, -3,5% su base annua»

In tutte le città, in particolare quelle settentrionali

BOLOGNA - I valori degli immobili e in particolare quello delle abitazioni nelle principali città italiane sono calati, seppur in modo ancora contenuto, rispetto ad altri Paesi. Per Nomisma, che ha presentato oggi il II Rapporto dell'Osservatorio sul mercato immobiliare, la flessione nel primo semestre 2009 è di 2,5% (che fa seguito alla riduzione dell'1% della fine del 2008) e che si traduce in -3,5% su base annua (-4,4% al netto dell'inflazione).

Gli attuali prezzi - secondo i calcoli dell'istituto di ricerca di Bologna - si riportano al livello del mercato del 2007 (in termini reali a quelli del 2006), con cali che toccano tutte le zone e tutte le città considerate nel Rapporto, in particolare nelle città settentrionali rispetto a quelle del centro-sud. I prezzi degli immobili nelle 13 città analizzate da Nomisma sono calati del 3,7% per le nuove abitazioni, del 3,4% per le abitazioni usate, del 2,1% per gli uffici, dell'1,4% per i negozi e dell'1% per box garage.

Le principali flessioni su base annuale si sono registrate a Bologna (-7,3%), a Milano (-6,1%), a Firenze (-5,3%), a Napoli (-5%), a Venezia città (-5,5%) e Venezia Mestre (-5,6%). Prezzi in crescita a Cagliari (2,8%) e a Bari (1,1%).

I tempi di vendita sono aumentati ulteriormente e si sono portati a 6,1 mesi per le abitazioni (sia che si tratti di abitazione nuova che usata), 7,6 mesi per uffici, 6,8 per negozi tradizionali, 4,2 mesi per i box auto e garage. L'aumento dello sconto mediamente praticato sul prezzo richiesto (attorno al 13% per abitazioni usate, uffici e negozi) riflette la crescente debolezza relativa della domanda rispetto all'offerta. Se gli sconti praticati sulle nuove costruzioni erano nell'ordine del 5,2% nel 2007, oggi siamo sul 7,3%. Lo sconto sulle abitazioni usate passa dall'11,6% al 13%.

Secondo i dati raccolti da Nomisma, si indebolisce il mercato della locazione di immobili per le attività economiche e si assiste al diffondersi di richieste di rinegoziazione dei canoni di locazione anche da parte di locatari di elevato standing che si vedono offrire attraenti alternative a canoni di locazione e condizioni contrattuali molto aggressive.