Buoni pasto: portare esenzione fiscale a 10 euro
Il Segretario Confederale UIL Santini ha ribadito non solo la validità e l’attualità dello strumento, ma la necessità di elevare l'esenzione
ROMA - Durante la conferenza stampa indetta presso Confcommercio da FIPE e da Anseb per chiedere al Governo, ed in particolare ai ministri Tremonti e Scajola, di elevare la quota di esenzione fiscale sui buoni pasto, il Segretario Confederale UIL Lamberto Santini, ha ribadito non solo la validità e l’attualità dello strumento, ma la necessità di elevare l’esenzione fiscale dagli attuali 5,29 ai più realistici 10 euro. Sono infatti ben 12 anni che la cifra è bloccata.
La manovra permetterebbe, non solo di ridare slancio ad un settore caratterizzato da ben 100 mila piccole e piccolissime aziende e che occupa circa 800 mila dipendenti, ma di migliorare una prestazione che interessa giornalmente 2 milioni e mezzo di lavoratrici, lavoratori sul versante della qualità e sicurezza delle prestazioni oltre che la conseguente ripresa dei consumi.
La richiesta della UIL di aumento della quota esente è coerente con l’obiettivo a medio termine di defiscalizzare i salari dei lavoratori dipendenti e di aumentare conseguentemente il potere di acquisto e di ottenere così maggior giustizia fiscale.
Sulla manovra auspicata c’è la convergenza delle Organizzazioni Sindacali, delle Imprese e delle Associazioni dei Consumatori, realizzando in tal modo quella necessaria coesione sociale che in momenti di grande difficoltà può rappresentare la carta vincente per facilitare la ripresa economica.