Risparmio: i consumatori non si sentono tutelati
Paolo Landi, Adiconsum: «Troppa opacità nelle informazioni. Giusto il richiamo di Cardia sulla trasparenza dei bond bancari»
ROMA - Il risparmio delle famiglie in questi ultimi anni è stato oggetto di raggiri, truffe, furbizie. Nonostante ciò poco è cambiato ed i risparmiatori ancora oggi non si sentono tutelati. In altri Paesi i responsabili di raggiri e truffe stanno scontando pene in carcere: nulla di tutto ciò è successo in Italia.
La stessa MIFID rischia di essere più una tutela burocratica che effettiva.
L’informazione per valutare il rischio di un investimento è tutt’altro che trasparente e questo spiega la disaffezione dei consumatori nei confronti della Borsa.
Adiconsum condivide l’esigenza di indicatori trasparenti e comprensibili sui bond bancari: in particolare sul rendimento, sul grado di rischio, sui costi, sui prezzi fi compravendita, per rendere possibile ai consumatori una valutazione attenta e una comparazione dell’investimento.
Anche per l’Italia vi è l’esigenza di un’unica Autorità nel settore finanziario, mantenendo tuttavia delle funzioni specifiche per il settore assicurativo, i fondi previdenziali, la Borsa, ecc.., in modo che le professionalità acquisite dall’Isvap e dalla Covip non vadano disperse, ma razionalizzate nell’ambito di un’unica Autorità.
Ad avviso di Paolo Landi, segretario generale Adiconsum, è fondamentale avere anche in Italia una class action quale deterrente dei comportamenti diffusi di non rispetto delle regole. Purtroppo il testo approvato dal Parlamento è di scarsa o nulla efficacia, né può essere utilizzato per i numerosi casi di risparmio tradito accaduti in questi anni.
- 09/05/2011 La Borsa non piace alle famiglie italiane