28 agosto 2025
Aggiornato 02:30
FISCO

D'Arrigo (Gdf): Nostra priorità sarà caccia a grandi evasori

Quest'anno 3.200 evasori totali, di cui 1.200 grandi (Sole)

ROMA - La Guardia di finanza rimette a fuoco la propria missione e, pur senza rinunciare ai tradizionali controlli su scontrini e ricevute fiscali, punta le armi, a cominciare da quelle informatiche, contro l'evasione di rilevanti proporzioni, le frodi Iva e la criminalità economica. Ad annunciarlo, in un'intervista su Il Sole24Ore, il comandante generale della Gdf, Cosimo D'Arrigo.

"In questo periodo di crisi - spiega D'Arrigo - il nostro impegno prioritario deve essere quello contro l'evasione più grave, ossia quella commessa dai grandi evasori e dai responsabili di frodi tributarie e finanziarie, che danneggiano il bilancio dello Stato, provocano concorrenza sleale e alterano le regole del mercato". Con "questo spirito i reparti stanno attuando il piano di controlli assegnatoci dal ministro dell'Economia: fino al 31 maggio scorso sono stati scoperti e verbalizzati redditi non dichiarati per 13,7 miliardi, Iva non versata per 2,3 miliardi e rilievi Irap per 8,7 miliardi. Sono cifre consistenti, superiori del 10% rispetto al 2008".

Il Cete, il controllo economico del territorio, abilita i reparti a rilevare e trasmettere all'Anagrafe tributaria gli effettivi possessori e utilizzatori di beni di lusso, e alla decisione di far scattare un piano di controlli incrociati con il redditometro, la Gdf è arrivata semplicemente partendo da situazioni di fatto. "In fondo - afferma D'Arrigo - si tratta di dare risposta a domande che ciascun cittadino si pone quando osserva beni di lusso: a chi appartengono? Se i risultati saranno riconducibili a persone fisiche saranno confrontati con le dichiarazioni dei redditi; se invece saranno ascrivibili a società occorrerà verificare se non rientrino nell'ambito del diffuso fenomeno dell'intestazione a società di comodo, che formalmente esercitano attività commerciali, ma in pratica sono mere società di godimento".

D'Arrigo sostiene che "l'evasione è un problema grave e diffuso, che intacca in misura abnorme l'equità e le capacità di sviluppo del nostro sistema economico" e allo stesso tempo rivendica il lavoro della Gdf: "i controlli ci sono, sono sempre più mirati e incisivi, e stanno aumentando anche le somme effettivamente incassate (più 28% nel 2008)".

"Quest'anno - riferisce D'Arrigo - abbiamo scoperto e verbalizzato 3.200 evasori totali e paratotali, che avevano omesso imponibili per 8 miliardi. Tengo a precisare - prosegue - che non si tratta di piccoli artigiani o di imprese marginali, ma di evasori medio-grandi, tant'è vero che 1.200 sono stati denunciati alle Procure per evasioni annue superiori alla soglia di 77-103mila euro".