19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
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Fiat, Marchionne: «Per Opel è la soluzione giusta, sfida europea»

«Riuscirò a convincerli. Mirafiori immovibile»

L'accordo tra la Fiat e la Opel «è una grandissima sfida europea». L'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, torna ad esercitare il suo pressing sui tedeschi dopo la frenata ricevuta dai governatori dei Laender di Assia e Renania fermi sulla salvaguardia dei posti di lavoro, ed assicura che quella di un'operazione con la casa automobilistica tedesca sarebbe la «soluzione giusta per noi e per loro». Da Torino, dove l'ad è intervenuto per la festa della Polizia, Marchionne incalza: «Se riusciremo a mettere insieme le parti sociali riusciremo a trovare una grande soluzione per l'Europa». Ma dalla Germania arriva ancora scetticismo. Secondo il ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg, ci sono questioni «aperte» che sia per Fiat come anche per il concorrente Magna, «vanno chiarite».

Intervistato del settimanale Der Spiegel, Guttenberg ha negato di essersi già impegnato con Fiat come futuro partner di Opel «pure sciocchezze», ha commentato. «Entrambi i piani, tanto quello di Fiat quanto quello di Magna, contengono ancora delle questioni aperte, che devono essere anzitutto chiarite», ha spiegato. «Per ora vedo entrambi i piani con la stessa apertura e scetticismo», ha puntualizzato.

CHRYSLER - Mentre dunque con la Chrysler le cose procedono speditamente - ieri è arrivato l'ok del tribunale fallimentare all'integrazione - tanto che Marchionne ha commentato «sta andando come ci aspettavamo e con la tipica velocità americana che è essenziale», per Opel c'è ancora tanto da fare. Bisogna lavorare, ha detto l'ad. «Ci facciano lavorare, sono sicuro di convincerli». Del resto sarebbe «la soluzione giusta per loro e per noi». «In Germania - ha aggiunto - tutto è aperto, tutto da finalizzare e da definire». Invece le «altre alternative della casa automobilistica tedesca non sono la soluzione giusta industrialmente». L'intesa con la Fiat insomma sarebbe industrialmente più strategica per i tedeschi rispetto a quella con i canadesi di Magna, con una coerenza che riguarda motori, piattaforme e condivisione di prodotti. E a sperare nell'accordo è anche il premier, Silvio Berlusconi: «spero che ci sia», ha detto il presidente del Consiglio sottolineando che l'intesa potrebbe essere condizionata anche dal rapporto tra i due governi «cosa che è di importanza straordinaria».

MIRAFIORI - Quanto poi ad eventuali ripercussioni e ricadute derivanti dall'operazione, l'ad ha chiarito che «sono scelte difficili, lo capisco, ma è il momento di farle la cosa importante è essere assolutamente onesti sui problemi e su come affrontarli. Se ci perdiamo questa occasione andiamo a trascinarci problemi industriali per il futuro». Anche se almeno per Mirafiori non ci saranno conseguenze. Per quello stabilimento l'impegno di Fiat è «immovibile». Mirafiori è «il punto pensante della Fiat».