Artigianato e piccole aziende: si allarga il fermo lavoro
Le domande pervenute fino al 4 maggio scorso riguardavano già 12.428 lavoratori dipendenti di circa 2.600 aziende
VENEZIA - Non da segnali di tregua il fermo lavoro nelle piccole aziende, specie dell’artigianato manifatturiero, quale effetto della crisi internazionale. Lo confermano, senza ombra di dubbio, i numeri delle richieste di sospensione dal lavoro che l’Inps del Veneto registra puntualmente.
Le domande pervenute fino al 4 maggio scorso (a partire dal 1 gennaio 2009) riguardavano infatti già 12.428 lavoratori dipendenti di circa 2.600 aziende. Negli stessi giorni di marzo le aziende che avevano chiesto di utilizzare gli ammortizzatori sociali in deroga erano 1.483 ed i dipendenti sospesi 6.784.
Nei fatti un raddoppio che colpisce soprattutto la provincia di Vicenza (4.364 sospesi in 1.107 aziende), Padova (2.403 sospesi in 466 aziende) e Treviso (1.524 sospesi dipendenti di 331 aziende). Più limitato il ricorso agli ammortizzatori previsti dalla legge 2/2009 e definiti negli accordi regionali nelle province di Verona ( 754 sospesi, circa 300 aziende), Venezia (643 sospesi di 174 aziende), Rovigo e Belluno (rispettivamente 832 e 233 lavoratori sospesi).
Mancano invece i dati sui periodi di sospensione che possono andare da un minimo (in genere) di una settimana ad un massimo di 90 giorni. Queste informazioni, e quindi i relativi costi sociali, sono rilevati solo dalla Direzione nazionale dell’Inps. I lavoratori sospesi beneficiano di una indennità pari al 60% della retribuzione.
Puntuale il commento della segretaria Cisl del Veneto, Franca Porto: - La crisi non è finita, forse sta rallentando la sua corsa, ma non siamo alla fine del tunnel. Tutte le Parti Sociali e le Istituzioni, dal governo nazionale ai Comuni, debbono mantenere il massimo di attenzione alla evoluzione della crisi e a concertare azioni e provvedimenti per contenerne gli effetti negativi sull’occupazione e sul reddito delle famiglie. Va completata la disposizione delle rete degli ammortizzatori sociali e dei provvedimenti di sostegno al reddito per le famiglie in condizioni di disagio. Anche la campagna elettorale già in corso non deve distogliere la discussione e l’azione concreta anticrisi. Non sono ammesse vacanze e nemmeno ricreazioni. Nelle prossime settimane lanceremo come Cisl, anche in Veneto, alcune proposte concrete sia in materia di fisco che di sussidi per chi ha perso in parte o completamente il reddito da lavoro-.