4 maggio 2024
Aggiornato 19:00

Vicenza: frodi Iva e contrabbando nel settore delle pelli

Fatture false per 380 milioni. Denunciate sino a oggi 89 persone

VICENZA - All'alba di ieri i militari della Polizia tributaria di Vicenza e di altri reparti della Guardia di Finanza in tutto il territorio nazionale, hanno dato vita a una ulteriore fase investigativa nell'ambito dell'indagine a contrasto delle frodi milionarie all'Iva nel settore del commercio delle pelli, destinate al distretto di Arzignano-Chiampo, polo manifatturiero di rilevanza internazionale.

L'attività si è sviluppata in contemporanea in varie località del Veneto, del Lazio, delle Marche e della Campania con 13 perquisizioni domiciliari presso le abitazioni di persone indagate per emissione e utilizzo di fatture false e di 6 perquisizioni presso le sedi di altrettante società «filtro». Gli altri soggetti indagati, a vario titolo, per reati fiscali, sono 15, tutti riconducibili a società operanti nel settore della concia. Le complesse indagini, condotte da qualche mese, hanno consentito di individuare un articolato sistema di frode fiscale all'Iva, a vantaggio di imprese del settore della concia nel distretto della provincia di Vicenza.

E' stata rilevata la costituzione ad «hoc» di società per l'importazione delle pelli gregge e semilavorate, le quali, avvalendosi di una particolare agevolazione fiscale che consente di non versare i tributi doganali all'atto dell'importazione potevano acquisire la proprietà delle merci senza gravami fiscali e poi rivendere alle imprese conciarie, fatturando regolarmente. Il tributo, esposto nelle fatture di vendita, a debito per le predette società importatrici, non è stato mai versato.

I responsabili, per lo più estranei al mondo dell'imprenditoria conciaria, con precedenti penali anche specifici, talora residenti fuori Regione e in alcuni casi cittadini extracomunitari, risultano quasi tutti nullatenenti. L'operazione odierna fa sensibilmente lievitare il valore del «giro» di fatture false a base della frode all'Iva. Con gli ulteriori importi emersi (68 milioni di fatture false, quasi 15 milioni di Iva non versata o indebitamente detratta) i numeri dell'operazione vedono il giro scoperto quantificato, al momento, in quasi 380 milioni di euro.

Ne consegue che il danno all'Erario, solo in termini di mancato versamento o indebita detrazione di Iva, ammonterebbe a circa 76 milioni. Nelle varie fasi della complessa indagine, sono state svolte, a partire dal mese di ottobre del 2008, 144 perquisizioni in aziende, abitazioni e altri luoghi, eseguiti sequestri cautelari di conti correnti e di beni e sono state individuate frodi legate alla lavorazione delle pelli per 189 milioni di euro.

89 le persone sinora segnalate all'autorità giudiziaria per reati fiscali, fallimentari, contrabbando (di cui 34 non residenti in Provincia di Vicenza), di cui 5 colpite da ordinanza di custodia cautelare in carcere; 67 le imprese coinvolte (di cui 21 con sede al di fuori della provincia di Vicenza): di esse 50 le società cartiere e 17 quelle cessionarie, anche di rilevanti dimensioni (con un fatturato, in altri termini, superiore ai 25 milioni di euro), i cui amministratori sono stati già indagati.