12 ottobre 2025
Aggiornato 09:30
Assemblea dei presidenti sezionali Coldiretti Mantova

Quote latte, Assicurazioni grandine e direttiva nitrati al centro del dibattito

Zani: «Sbloccata la situazione per le assicurazioni agevolate che stanno partendo in questi giorni»

MANTOVA - Fra le spinose questioni che preoccupano in questo momento il mondo agricolo, quelle relative alle quote latte ed alle assicurazioni agevolate contro gli eventi atmosferici avversi sono vicine al traguardo. «Abbiamo lavorato intensamente – afferma il presidente della Coldiretti virgiliana Gianluigi Zani – senza concessioni alla demagogia e oggi possiamo dire di aver raggiunto un buon traguardo».

Zani ha aperto così la riunione dei presidenti delle sezioni comunali dell’associazione agricola convocati al Boma venerdì proprio per fare il punto su questi temi. «Resta invece quanto mai aperta – aggiunge Zani – la questione dell’applicazione della direttiva nitrati, che ci preoccupa fortemente perché mette a rischio il patrimonio zootecnico della nostra provincia». Se le regole restano quelle attuali, con limite di 170 chili per ettaro di azoto da liquami, il terreno mantovano non è sufficiente a mantenere l’attuale carico di bestiame. «Sarebbe un disastro – afferma il presidente di Coldiretti – dover mettere mano alla demolizione di ciò che abbiamo costruito in tanti anni di lavoro e che costituisce un importante patrimonio economico della nostra provincia».

L’assemblea Coldiretti si è occupata anche delle due questioni che si stanno avviando a soluzione, prendendo atto che il lavoro svolto presso il parlamento e il governo sta dando gli esisti sperati. «Ulteriormente migliorato – ha detto il presidente – il decreto sulle quote latte, con aumento del fondo di sostegno, mentre le assicurazioni dovrebbero partire a giorni dopo gli accordi e le garanzie fornite dal ministro Zaia».

Sulla questione nitrati, Coldiretti ribadisce che «ormai non si tratta di ottenere piccoli aggiustamenti. Bisogna rivedere da cima a fondo una normativa vecchia di quasi vent’anni e largamente superata nella realtà italiana, con le proprie peculiarità, particolarmente quelle pianura Padana, dove si pratica spesso il secondo raccolto, con duplice asportazione di azoto. La direttiva contiene l’assurdo limite di 170 chili di azoto da sostanza organica che contrasta fortemente con la possibilità di utilizzare concimi chimici in aggiunta ai liquami».

A Mantova, la zootecnia ha un peso rilevante sulla produzione lorda vendibile, circa il 70 per cento. «Serve – auspica Zani – la volontà politica di difendere questo patrimonio (migliaia di bovini da latte e da carne, 1,5 milioni di suini, 10 milioni di avicoli) trovando il modo di coniugare la necessità di garantire il futuro alle nostre imprese con gli impegni per la tutela dell’ambiente, ai quali non intendiamo sottrarci».