Lavoratori Est, Irlanda: restrizioni romeni e bulgari fino a 2011
Oltre all'Irlanda, la Germania, l'Austria e la Gran Bretagna hanno annunciato che lasceranno invariate le restrizioni per i lavoratori romeni e bulgari
DUBLINO - L'Irlanda manterrà le restrizioni sul mercato del lavoro per romeni e bulgari fino al 2011. Lo ha dichiarato il ministro per l'Integrazione irlandese Conor Lenihan in un'intervista per la televisione BTV Bulgaria. Le ragioni di questa decisione, ha spiegato il ministro, sono due: la crisi economica e l'elevato numero di lavoratori stranieri presenti in Irlanda e che provengono dai Paesi che hanno aderito all'Ue nel 2004.
Secondo le ultime statistiche, più di 420.000 stranieri lavorano in Irlanda, di cui 250.000 provenienti dalla Polonia. Romeni e bulgari, invece, possono vivere e lavorare in Irlanda, ma solo se hanno ottenuto uno speciale permesso di lavoro. Lenihan ha sottolineato che la disoccupazione nel Paese è pari al 9%, una percentuale che ha indotto i sindacati a fare pressioni sul governo di Dublino per bloccare le frontiere del lavoro.
Oltre all'Irlanda, la Germania, l'Austria e la Gran Bretagna hanno annunciato che lasceranno invariate le restrizioni per i lavoratori romeni e bulgari. A differenza della Svizzera, dove il referendum ha sancito con il 60% di voti favorevoli la libera circolazione dei lavoratori.
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