1 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Doing Business

Veneto al 67° posto fra 181 economie del mondo

Regione davanti a Roma ma alle spalle di 21 paesi europei

Venezia«Doing Business in Veneto 2009», progetto promosso dalla Banca Mondiale per misurare scientificamente il business environment di un sistema economico, è il primo rapporto realizzato a livello subnazionale in un Paese ad economia avanzata e analizza le performance del Veneto comparandole con quelle di Roma e di altri 180 Paesi del mondo. Il rapporto, commissionato dalla Regione del Veneto e realizzato dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, misura l’efficacia delle regole che determinano il clima imprenditoriale in Veneto, rappresentato dalla città di Padova. Lo studio è stato presentato presso Unioncamere del Veneto da Michael Klein, vicepresidente per lo Sviluppo del Settore Privato e Finanziario per Banca Mondiale/IFC e Capo Economista IFC, Vendemiano Sartor, Assessore alle Politiche dell’Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione delle Regione del Veneto, e Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto.

Secondo i dieci indicatori Doing Business, il Veneto, sulle proiezioni della città campione Padova, si piazza al 67esimo posto tra le 181 economie del mondo, davanti a Roma (68esima) ma alle spalle di 21 Paesi europei. Per quanto riguarda l’avvio di impresa, il trasferimento di proprietà immobiliari e il commercio transfrontaliero, Padova ha performance di gran lunga migliori rispetto Roma. Anche l’ottenimento dei permessi edilizi e l’espletamento di procedure concorsuali risultano più agevoli. Le due città si collocano sullo stesso piano per quanto riguarda le dispute commerciali. La pressione fiscale e i tempi necessari al pagamento delle imposte sono leggermente superiori a Padova. Per il tema della fiscalità – così come per il tema dei permessi edilizi, del trasferimento di proprietà immobiliari e delle dispute commerciali – tempi e costi sono superiori alla media europea.

Anche Padova, come Roma, ha beneficiato delle recenti riforme nel campo dell’avvio d’impresa, ma l’efficacia delle riforme tende a variare tra gli uffici periferici delle istituzioni centrali, per questa ragione il miglioramento del business enviroment veneto richiede non solo riforme a livello locale ma anche, e soprattutto, a livello nazionale.

«E’ la prima volta al mondo che un’indagine di questo tipo riguarda un’economia ad alto reddito come quella del Veneto, il cui Pil supera i 121 miliardi di euro, pari al 9,5% del Pil nazionale – spiega Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto –. Per la prima volta si è condotta un’indagine a livello regionale allo scopo di misurare i tempi e i costi delle procedure amministrative che le imprese devono affrontare nel quotidiano. L’obiettivo non è solo quello di informare potenziali investitori esteri, ma anche quello di fornire un contributo concreto alle istituzioni che hanno responsabilità di governance del territorio e sono impegnate in quel processo di semplificazione amministrativa che molti riconoscono come la chiave per aumentare la competitività economica del Paese. Ancora una volta, il Veneto conferma di essere una regione che guarda al futuro e non teme il confronto con il resto del mondo. Ancora una volta le istituzioni e il mondo imprenditoriale regionale indicano la strada che può permettere uno sviluppo di qualità duraturo nel tempo: l’internazionalizzazione e le riforme».

«Il Veneto crede fortemente che il confronto internazionale sia la chiave per continuare costantemente a migliorarsi e crescere – sottolinea Vendemiano Sartor, assessore alle Politiche dell’Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione della Regione Veneto – Ce lo insegna la nostra storia, con l’esempio di Venezia ed il recente passato, che ci colloca tra le regioni economicamente più avanzate ed internazionalizzate d’Europa. Le due battaglie da vincere per il futuro, due sfide che ci vedono schierati in prima linea, sono il federalismo fiscale e la semplificazione della macchina regionale».