Studi di settore. La CNA di Thiene lancia un allarme
Pilastro: «apprezziamo lo sforzo di revisione degli studi di settore, ma attendiamo anche un sostegno reale da parte del Governo»
Vicenza – Giacomo Pilastro, presidente Cna di Thiene, lancia un allarme: gli studi di settore, lo strumento utilizzato dal fisco per stimare, sulla base di alcuni parametri, i ricavi delle piccole imprese, rischiano quest’anno di determinare imposte «reali» su entrate rese del tutto «virtuali» dalla crisi economica.
Si sta lavorando sugli studi per cercare di adeguarli alla situazione attuale. Sono stati approvati, in modo retroattivo, i modelli 2008, più rappresentativi dei precedenti, per offrire una maggior tutela ai contribuenti. Si sta provvedendo, inoltre, a rettificare gli studi che saranno applicati quest’anno sui ricavi 2008 per tenere conto degli effetti della crisi sia sulla base delle peculiarità territoriali, che settoriali e dimensionali delle imprese. Questo lavoro riguarda circa 2.000 procedute per 206 diversi studi di settore e si prevede terminerà entro marzo, perché ci si rende conto che dal mese di ottobre si è verificata una situazione del tutto straordinaria ed imprevedibile.
Problema pagamento delle imposte - «E’ sicuramente necessario – ha precisato Giacomo Pilastro – che le Agenzie delle Entrate in fase di accertamento non utilizzino gli studi come una clava fiscale».
«Non è solo la determinazione delle imposte a preoccuparmi – continua Pilastro – Il problema forse maggiore è il pagamento delle imposte. Se, infatti, manca la liquidità, come è ormai assodato, per la «normale» gestione commerciale delle imprese, è chiaro che diventa facile immaginarsi difficoltà anche per il pagamento delle imposte. Un pagamento che dovrà avvenire tra alcuni mesi, quando con ogni probabilità saremo nell’occhio del ciclone della crisi. Apprezziamo lo sforzo di revisione in atto in collaborazione con le Associazioni, anche se aspettiamo di vedere gli studi alla prova dei fatti. Quel che è certo è che ci attendiamo anche un sostegno reale da parte del Governo, perché gli annunci non bastano più a fronteggiare gli effetti reali della crisi».
Fondo garanzia fidi - «Si è parlato di un fondo a sostegno delle cooperative di garanzia fidi, ma non è ancora realmente stato stanziato nulla. A parole, è stata valorizzata la bilateralità come sostegno al reddito nelle imprese artigiane, ma anche questo tipo di ammortizzatore non è stato spesato. Anzi, per farlo si pensa di utilizzare i fondi europei e regionali destinati alla formazione, minando così una delle leve indispensabili per sostenere sviluppo ed innovazione. Sull’Iva per cassa si attendono ancora notizie certe. E’ di qualche giorno fa la notizia degli interventi a sostegno dell’auto, ma per l’indotto viene lasciato in balia degli eventi. Insomma, tanti provvedimenti condivisibili ma ancora nessuna azione concreta. Si ha la sensazione che non esista la consapevolezza della situazione che si sta determinando nel Paese».
Necessaria riforma pensionistica - «CNA - conclude Pilastro - in più di un’occasione, come dimostra la collaborazione fornita nella revisione degli Studi, ha dato prova di responsabilità accettando sacrifici e manifestando disponibilità al dialogo. Vorremmo che la stessa assunzione di responsabilità arrivasse da chi ha in mano le sorti del Paese. Ad esempio, discutendo tempestivamente una riforma pensionistica che implichi una revisione strutturale della spesa fiscale e rilanciando la spesa pubblica attraverso i piccoli cantieri, più che con le grandi opere. Tagliando le spese improduttive: a cosa ci servono 107 provincie? Il tempo ormai scarseggia, e siamo stanchi che a sostegno delle PMI ci siano solo slogan».
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