19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Gioco di azzardo

Poker, Adoc: no a carcere e multe per giocatori su siti irregolari

inaccettabile che lo Stato sia il banco che vince sempre

Il Governo ha proposto, in un emendamento del Ministero dell'Economia alle legge comunitaria 2008, una stretta fiscale sul poker online, prevedendo sanzioni, tra cui il carcere, per gestori e giocatori irregolari. L'Adoc contraria all'ipotesi di uno Stato unico banco dei giochi online.

«E' inaccettabile prevedere addirittura il carcere per i giocatori che andranno a fare le loro puntate su siti non concessionari dei Monopoli di Stato - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - benché riteniamo giusto ed importante lo sforzo di regolamentare e di imporre controlli e limiti per questo settore. Approviamo, in questo senso, la scelta di filtrare, attraverso il portale dei Monopoli, l'accesso dei giocatori a casinò online. Così come la previsione di requisiti stringenti per i gestori dei siti che desiderano ottenere la concessione ad operare. Ma ci sembrano quantomeno sproporzionate le sanzioni previste per i giocatori che non rispetteranno le regole, che vanno da un'ammenda fino a 2mila euro ai tre mesi di carcere. Inoltre, riteniamo inaccettabile che, trascorsi tre anni senza giocate, il conto del giocatore, aperto con il gestore del sito, venga trasferito direttamente all'Erario. I soldi appartengono ai consumatori fintanto non vengono spesi. Operando in questo modo, invece, si attua un furto legalizzato. Lo Stato non può e non deve diventare l'unico banco che vince sempre.»

L'Adoc preme invece per la creazione di un fondo di assistenza psico-sanitaria per le persone «gioco-dipendenti».

«La gestione dovrebbe essere affidata allo Stato, ai gestori e alle Associazioni dei consumatori - continua Pileri - il settore delle scommesse e giochi ha un volume d'affari di circa 50 miliardi di euro l'anno, ed è tendenzialmente in crescita, ma l'attenzione sulle vittime del gioco d'azzardo rimane insufficiente. A questo proposito, dal prossimo 1°marzo l'Adoc aprirà uno sportello per la consulenza e l'assistenza psicologica e legale per le famiglie e le persone interessate dalla patologia del gioco d'azzardo. Stimiamo che circa il 3% dei giocatori abituali del poker, circa 16mila, possono essere considerati «patologici». Da vizio il gioco si è trasformato in malattia e dipendenza. Rispetto al gioco tradizionale, inoltre, la versione online produce un'assuefazione più rapida e difficilmente curabile, dato che è possibile accedere al gioco 24 ore su 24, si mantiene l'anonimato e si ha una percezione distorta del denaro speso. Tanto che, secondo le nostre stime, il debito medio contratto dai giocatori patologici si attesta sui 10-12 mila euro, ma si toccano punte anche di 30-40 mila euro. Oltre a provocare seri disagi familiari, sociali e psicologici.«