2 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Emergenza maltempo

Campagne in tilt per pioggia record

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che in molte regioni è stato chiesto di avviare le procedure per la dichiarazione di calamità naturale per l'agricoltura

La pioggia record caduta in Italia ha mandato in tilt le campagne dove si sono verificati danni alle coltivazioni, sono saltate le possibilità di semina del grano e si registrano frane e smottamenti sul territorio. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che in molte regioni è stato chiesto di avviare le procedure per la dichiarazione di calamità naturale per l'agricoltura.

Le rilevanti precipitazioni di gennaio fanno seguito - sottolinea la Coldiretti - ad un dicembre particolarmente piovoso che si è posizionato al sesto posto nella classica dei mesi di dicembre con più elevate precipitazioni degli ultimi due secoli, secondo l' Isac-Cnr.

Il maltempo ha provocato gravi danni e disagi nelle campagne dove sono saltate le semine per il grano destinato alla pasta Made in Italy con un calo degli investimenti destinato a superare, il 20 per cento rispetto allo scorso anno. La pioggia e la neve - sottolinea la Coldiretti - hanno reso inaccessibili i terreni per le normali lavorazioni e le necessarie risemine. Ad essere colpite sono anche altre coltivazioni e dalla Puglia alla Sicilia fino in Calabria e la Basilicata; è necessario - chiede la Coldiretti - avviare le procedure di delimitazione dei territori e di verifica dei danni per consentire la dichiarazione di calamità naturale per l'agricoltura. In Sicilia migliaia di ettari di terreno sono andati sott'acqua con frane e smottamenti che hanno provocato danni per milioni di euro con gli agrumeti trasformati in risaie, mentre si registrano smottamenti e frane nelle strade interne.

In Italia - sostiene la Coldiretti - ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità, con la regione Calabria che si colloca ai vertici per pericolosità con il 100 per cento dei comuni coinvolti. Una situazione a cui non è certamente estraneo il fatto che - continua la Coldiretti - dal 1982 al 2005 sono scomparsi quasi 6 milioni di ettari di suolo agricolo e che secondo le stime dell'Anbi nell'arco di tempo 1990-2016, se il ritmo di cementificazione del territorio rimanesse inalterato, si sarà persa una Superficie Agricola Utilizzata pari al 17,5 per cento del territorio nazionale, vale a dire un'area superiore a quella delle regioni Sicilia e Sardegna.

Nelle regioni del nord a preoccupare sono gli effetti del gelo sulle colture orticole mentre per garantire la viabilità e scongiurare l’isolamento di aziende e abitazioni soprattutto sono intervenuti anche gli imprenditori agricoli della Coldiretti con trattori utilizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo. La possibilità di utilizzare anche i mezzi meccanici agricoli messi a disposizione dagli imprenditori delle campagne garantisce - conclude la Coldiretti - maggiore tempestività di intervento soprattutto nelle aree interne e montane dove è più difficile intervenire.