5 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Politiche per la casa

Casa, Barbanente: «Il governo continua a bluffare e a centralizzare»

Sulla conversione in legge del Decreto anti-crisi, interviene, con la seguente dichiarazione, l’assessore alle Politiche del Territorio, Angela Barbanente

BARI - «Sulla politica per la casa, con il cosiddetto decreto anti-crisi convertito ieri in legge dalla Camera dei deputati il Governo continua a bluffare, a ignorare le difficoltà economiche delle famiglie, a disconoscere competenze e programmi delle Regioni e a scaricare su queste e gli enti locali i costi della crisi.

«Altro che maggiore sostegno agli inquilini! L’anno prossimo la quota statale del fondo affitti subirà una riduzione di 20 milioni. Lo sbandierato incremento di 20 milioni infatti compensa una precedente riduzione di 40 milioni. La mossa è davvero diabolica e non è facile coglierlo per chi non segue da vicino gli altalenanti provvedimenti in materia. Ne consegue che l’anno prossimo saremo costretti a uno sforzo ancora maggiore di quello operato quest’anno per compensare il disimpegno statale a fronte della crescente vulnerabilità sociale delle famiglie in affitto.

«Inoltre, - continua l’assessore-dei 550 milioni del programma straordinario di edilizia sovvenzionata del Governo Prodi rimangono100 milioni destinati al «tempestivo avvio di interventi prioritari e immediatamente realizzabili». Quali? Come individuati? Lo stabilirà un Decreto ministeriale di là da venire. Gli interventi programmati dalla Puglia sulla base dei 36 milioni già ripartiti dal Ministero circa un anno or sono rispondevano proprio a criteri di urgenza e possibilità di dare immediato avvio ai cantieri. Oltre al danno la beffa! Dopo aver fatto perdere tempo prezioso il Governo riduce i fondi a meno di un quinto avendo anche il coraggio di richiamare la necessità di essere tempestivi.

«Sul piano casa statale, poi, il più grande spot inventato dal Governo in questo campo, si cancella l’intesa con le Regioni prevista dalla legge 133/2008 sostituendola con un parere. Altro che federalismo! Sul punto pare che persino il Centro studi della Camera ipotizza un dubbio di incostituzionalità trattandosi di materia che, come tutti sanno, è di competenza regionale. Sul piano casa statale si è peraltro in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, invocato dalla Puglia insieme alla gran parte delle Regioni, comprese alcune governate dal centro-destra. E c’è di più. Per realizzare un piano casa fumosissimo, che mette a disposizione somme risibili e dovrà essere attuato secondo criteri stabiliti dallo Stato, le Regioni dovranno utilizzare le somme a valere sulla quota del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di propria pertinenza. Ovviamente siamo lontani dal conoscere a quanto ammonti questa quota e quando sarà messa a disposizione delle Regioni, mentre siamo certi di non condividere i criteri fissati dalla bozza di Decreto ministeriale attuativo del piano casa poiché essi penalizzano l’edilizia sociale e le città di media dimensione, e quindi la Puglia che, com’è noto, si caratterizza proprio per la prevalenza di queste. Nella nostra regione ci sono ormai importanti e ampiamente condivisi programmi comunali, elaborati sulla base di indirizzi regionali, che meritano di essere finanziati. Credo quindi che siano nostro dovere oltre che nostro diritto usare i fondi FAS per dare attuazione a questi programmi.»