5 maggio 2024
Aggiornato 18:01
Nuovo Farmer Market di Treviso

«Caro Presidente Pomini, vi siete arresi alla grande distribuzione»

Coldiretti di Treviso interviene a seguito degli articoli e delle dichiarazioni rilasciate da Ascom Treviso sul nuovo Farmer Market di Treviso

Caro Presidente Pomini, vi siete arresi alla grande distribuzione. Coldiretti di Treviso premette che non è suo stile intervenire sulle iniziative delle altre associazioni di categoria della nostra provincia, né tanto meno avanzare illazioni e congetture sull’operato dei colleghi imprenditori. E’ buona norma, inoltre, intervenire sugli argomenti che si conoscono. In primis ci accorgiamo sempre più che il problema dell’Ascom sono i frutti e gli ortaggi che vengono venduti nei farmer market.

In questi mercati le imprese agricole della Marca trevigiana possono, per legge e non per umore o per gioco, vendere tutte le produzioni agricole del nostro prezioso paniere. Ricordiamo che gli stessi artigiani fortunatamente producono, promuovono e vendono i loro prodotti e molti industriali allo stesso modo producono, promuovono e commercializzano i propri prodotti. Non vediamo perché le imprese agricole non possono farlo. Che i commercianti si mettano a produrre ciò che vogliono vendere!

Tutte le vendite in questi Mercati vanno a produrre un volume d’affari che poi è regolarmente tassato. I controlli delle autorità competenti nelle aziende agricole e sul territorio sono costanti e severi. Questo percorso di vendita diretta sta avvenendo regolarmente in tutto il mondo da anni. Coldiretti stessa è da quindici anni che ha iniziato a parlare di Campagna Amica e finalmente nel 2001 è stata approvata dal Parlamento italiano la nota Legge di Orientamento che disciplina ciò che sta succedendo oggi, compresa l’apertura dei mercati agricoli.

Tutto nasce dal voler soddisfare e dare le risposte attese alle esigenze dei consumatori. Ci sembra, invece, che Ascom, o parte di essa, sia arroccata a difendere delle posizioni di rendita che lo stesso mercato sta spazzando via. Denigrare e criticare i colleghi imprenditori, che stanno cercando di trovare nuove soluzioni e di superare nuove frontiere, ci sembra alquanto discutibile. Non abbiamo visto questo accanimento su ciò che propone la grande distribuzione negli spazi dell’ortofrutta, magari all’interno dei supermercati, o sui vari outlet che negli ultimi anni sono nati come funghi anche nella Marca trevigiana. Sono questi i veri concorrenti delle piccole, ma valorose botteghe.

L’agricoltura oggi è cambiata. È una forza sociale. Le imprese agricole sono state costrette dai fatti ad uscire dalle campagne per difendere le proprie produzioni agricole. Le statistiche parlano chiaramente: per anni l’etichettatura è mancata dai prodotti con la conseguenza che i consumatori non hanno saputo costa stavano comprando e mangiando. Allo stesso modo, parlando questa volta di evasione, ci sono le statistiche che chiaramente indicano chi sono i furbi. Che ognuno, quindi, guardi in casa propria. Vigilare, infine, sul rispetto delle norme esistenti è un dovere di tutti, come lo è controllare il rispetto delle norme sull’etichettatura per garantire ai consumatori l’indicazione dell’origine della materia prima. Per Coldiretti di Treviso l’unica vitale priorità è il rispetto del proprio patto con il consumatore.