20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
La Camera di Commercio di Biella ha ottenuto dalla Regione Piemonte un importante finanziamento

Progetto di sperimentazione sull'impiego di lane piemontesi

Sarà gestito in collaborazione con l’Agenzia Lane d’Italia, l’ente fondato a Biella nel 1988 da Giorgio Frignani per trovare impieghi utili per le lane prodotte in Italia, sia in campo tessile che in quello dell’edilizia

La Camera di Commercio di Biella ha ottenuto dalla Regione Piemonte un importante finanziamento per un progetto di sperimentazione sulle possibilità di impiego delle lane piemontesi, che sarà gestito in collaborazione con l’Agenzia Lane d’Italia, l’ente fondato a Biella nel 1988 da Giorgio Frignani per trovare impieghi utili per le lane prodotte in Italia, sia in campo tessile che in quello dell’edilizia.

E proprio in questi due campi la sperimentazione punta a ottenere prodotti commerciabili, in modo da offrire una ulteriore prospettiva di guadagno agli allevatori piemontesi di ovini, per i quali oggi la tosa della lana e la lana stessa (che viene eliminata come rifiuto o addirittura bruciata) costituiscono esclusivamente un costo.
Il progetto intende verificare se esistano i presupposti perché il mercato accetti oggetti, capi di abbigliamento e materiali impiegabili nell’edilizia prodotti con questa tipologia di lane.

L’esperienza insegna che tali presupposti esistono perché esiste già un precedente: le lane piemontesi più fini, le sambucane del Cuneese, vengono raccolte dal consorzio Escaroun, fatte lavare in una pettinatura, filate e tessute in stabilimenti che lavorano per conto terzi e i prodotti ottenuti vengono venduti direttamente dagli allevatori alla Fiera dei Santi, ottenendo un buon reddito.

Le altre lane piemontesi sono più grossolane, ma anche con queste si possono ottenere articoli interessanti nel campo dell’abbigliamento e in quello dell’edilizia. Visti i risultati di prove preliminari, il progetto intende effettuare una sperimentazione vera e propria su una scala sufficiente a testare il mercato.
Nella prima fase del progetto, il cui costo è di 277.000 euro, si acquisteranno circa 40.000 kg di lana sucida dei tipi più grossolani che verranno lavati in pettinatura. Parte della lana sarà filata; il filato sarà parzialmente tinto e poi trasformato in tessuto. Si è programmato di produrre alcuni capi di abbigliamento, oggettistica per la casa e articoli per l’edilizia quali pannelli per isolamento termico e acustico, moquettes, ecc. Questa idea è da verificare con le aziende che mostreranno interesse a compiere alcune fasi della lavorazione. Al termine della sperimentazione, verrà organizzato un convegno per divulgarne i risultati, presentando già un piano di marketing e il materiale promozionale.
La seconda fase vedrà la realizzazione e la vendita di questi articoli tramite strutture commerciali. Si darà pubblicità ai risultati della ricerca e si esporranno campioni degli articoli ottenuti.